Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Le ong e le informazioni su Hamas polemiche in Francia per una dichiarazione di Bernard Kouchner
Testata: Corriere della Sera Data: 09 ottobre 2008 Pagina: 14 Autore: Massimo Nava Titolo: «Parigi, scivolone di Kouchner «Così le ong spiano Hamas»»
Polemiche in Francia per una dichiarazione sulle ong, probabilmente fraintesa, del ministro degli Esteri Bernard Kouchner.
Kouchner ha dichiarato: "Ufficialmente non abbiamo contatti con Hamas - ha detto il ministro — ma ufficiosamente ci sono numerose organizzazioni internazionali, in particolare francesi, che entrano nella striscia di Gaza e che ci forniscono informazioni"
Successivamente il Quai D'Orsay ha dichiarato che "Kouchner si riferiva ad un altro genere di Ong" (rispetto a Médecins sans Frontièresche ha protestato, ndr) , "come think-tank e organizzazioni quali l'International Crisis Group o la Fondazione Carter che raccogliendo informazioni o facendo sondaggi sul posto possono fornire una chiara radiografia della situazione sociale e politica"
Non operazioni di spionaggio, dunque, ma apertura di canali politci. Tuttavia, per Pierre Micheletti, presidente diMédecins du Monde
"L'idea che debba esserci una certa sinergia fra politica estera della Francia e organizzazioni umanitarie è del resto una sua idea. E anche per questo le Ong occidentali diventano a volte un bersaglio".
Vale la pena di ricordare, però, che molti gruppi fondamentalisti e terroristi, tra i quali Hamas, utilizzano le attività caritative e i servizi sociali per ottenere consenso. Non stupisce, dunque che tollerino male la presenza di rivali. Ecco il testo:
PARIGI — Si sa, Bernard Kouchner non ama le sfumature della diplomazia e il linguaggio da iniziati. Per questo, il ministro degli Esteri — socialista, e simbolo della politica porte aperte del presidente Nicolas Sarkozy — è da anni la personalità più popolare in Francia. Ma il «french doctor», abituato a camminare per davvero sui terreni minati, rischia molto quando usa anche la lingua. Una sua dichiarazione, durante la visita a Gerusalemme di domenica scorsa, ha suscitato un putiferio e sdegnate reazioni da parte di alcune delle più importanti organizzazioni umanitarie francesi: Médecins sans Frontières, da lui stesso creata anni fa e portata al riconoscimento del premio Nobel per la pace e Médecins du Monde, promossa sempre da Kouchner dopo la rottura con Msf. Che cosa ha detto Kouchner di tanto grave da beccarsi gli insulti degli ex compagni di campagne umanitarie? «Ufficialmente non abbiamo contatti con Hamas - ha detto il ministro — ma ufficiosamente ci sono numerose organizzazioni internazionali, in particolare francesi, che entrano nella striscia di Gaza e che ci forniscono informazioni». In pratica, un'ammissione di ciò che non è un mistero per nessuno che conosca un po' la situazione in Medio Oriente o abbia fatto esperienza su terreni difficili. Ci sono canali ufficiali e canali paralleli, spesso più utili quando si tratta di risolvere problemi o stabilire appunto un contatto difficile. E' così che, nel mondo, i nemici riescono a parlarsi. La reazione di Msf è stata immediata: «Non soltanto è falso ma gravemente irresponsabile che il ministro abbia lasciato intendere che Ong francesi raccolgano informazioni. Si tratta di parole che possono mettere in grave pericolo le nostre attività sul terreno», ha detto il segretario Filipe Ribero, ritenendo in sostanza il ministro responsabile di una velata ammissione di attività di spionaggio a servizio del Quai d'Orsay. Ancora più marcata e significativa la protesta di Médecins du Monde, che ha addirittura restituito al ministero un finanziamento di 120 mila euro destinato ad attività di medicina chirurgica nella banda di Gaza. Un equivoco, dicono al Quai d'Orsay. «Siamo assolutamente rispettosi dell'indipendenza delle Ong e in nessun caso ci attendiamo che forniscano informazioni al governo », ha detto il portavoce del ministero, precisando che Kouchner si riferiva ad un altro genere di Ong, come think-tank e organizzazioni quali l'International Crisis Group o la Fondazione Carter che raccogliendo informazioni o facendo sondaggi sul posto possono fornire una chiara radiografia della situazione sociale e politica. Nulla di misterioso, né tantomeno di segreto, dicono al ministero. «Non è la prima volta — ribatte Pierre Micheletti, presidente di Mdm — che Kouchner crea confusione fra le sue funzioni politiche e il suo passato umanitario. L'idea che debba esserci una certa sinergia fra politica estera della Francia e organizzazioni umanitarie è del resto una sua idea. E anche per questo le Ong occidentali diventano a volte un bersaglio». I dirigenti di queste organizzazioni si riferiscono ad alcune proposte pubblicamente avanzate dal ministro, in particolare a proposito di corridoi umanitari in Darfour. Kouchner, che non da oggi è un teorico dell'interventismo umanitario (per questo si schierò a favore dell'intervento della Nato in Kosovo), sostiene la necessità di un maggior coordinamento delle operazioni umanitarie. Per farle bene, occorre anche conoscere bisogni, problemi, condizioni sociali della popolazione. Da questo al canale «informativo » ce ne passa. Ma gli ex compagni di tante avventure non gli credono.
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