Ritratto di Tzipi Livni nuova protagonista della politica israeliana
Testata: L'Opinione Data: 29 settembre 2008 Pagina: 0 Autore: Silvana Porzio Titolo: «Tzipi Livni, donna senza divise»
Da L'OPINIONE del 29 settembre 2008:
I servizi segreti israeliani lo avevano preannunciato e le urne, anche se di stretta misura, danno loro ragione. Tzipi Livni ha vinto le primarie di Kadima, il partito israeliano di maggioranza relativa. Una manciata di voti, 431 per l’esattezza, il 43,1%, rispetto al 42% del suo avversario, il Ministro dei trasporti Shaul Mofaz, le danno ragione. Tutto come previsto: domenica le dimissioni di Olmert, poi il Presidente Shimon Peres affida alla Livni l’incarico di formare un nuovo Governo. Il no alla Livni di un Governo di unità nazionale arriva dal Likud, che con un comunicato ribadisce la volontà del partito di andare alle elezioni per scegliere il leader direttamente. Qualcosa di inaspettato che nasce dalle origini stesse della Livni è successo. Tzipi Livni, 50 anni, è infatti figlia di Eitan Livni, figura chiave del movimento Irgun, che combatteva il mandato dell’Inghilterra, prima che lo Stato di Israele fosse fondato nel 1948. Eitan Livni era stato infatti eletto per tre volte nella Knesset per il partito di destra del Likud. La Livni inizialmente lavora al Mossad, il servizio di intelligence di Israele, poi fa l’avvocato. Inizia la sua carriera politica sotto l’ala di Ariel Sharon. Eletta al Parlamento israeliano, la Knesset, nel 1999, per il partito del Likud, velocemente fa il suo cursus honorum. Infatti nel 2001 Sharon la nomina prima Ministro per lo sviluppo regionale poi dell’immigrazione, poi delle costruzioni, poi della giustizia.
Attualmente la Livni è ministro degli Esteri, ministero già ricoperto da una donna, poi diventata premier, Golda Meir. La forza della Livni è nell’essere percepita come non corrotta nell’attuale panorama politico israeliano che si connota per un basso grado di moralità. Oltretutto è molto piaciuta, sia in patria che fuori, la sua “conversione” da posizioni nettamente di destra verso un centrismo moderato. La Livni teorizza ora la coesistenza di Israele con lo Stato palestinese. Nel 2006, in un’intervista al New York Times, sosteneva di credere, come i suoi padri, nel diritto del popolo ebraico all’intero territorio di Israele. Si diceva pronta a difendere Israele come patria del popolo ebraico e a preservare i valori democratici, ma dovendo scegliere tra i suoi sogni e il desiderio di vivere in una democrazia, preferiva cedere una parte di terra. Sulla questione palestinese appare dunque ragionevole e aperta al dialogo e alla negoziazione, sempre all’interno dei “paletti” stabiliti dal “quartetto”, ossia Stati Uniti, Russia, Nazioni Unite e Unione Europea, che chiedono al Governo palestinese tre condizioni precise: rinuncia al terrorismo, riconoscimento di Israele e degli accordi, compresa la Road Map.
Politicamente la Livni è sempre rimasta una fedelissima di Sharon, diventando leale consigliere dell’ex Primo Ministro nel 2005, sulla difficile questione di Gaza. Quando Sharon, nell’autunno del 2005, abbandonò il Likud per fondare il partito Kadima, la Livni lo seguì. E’ accusata da più parti di avere scarsa esperienza politica, nessuna esperienza militare. Israele è uno Stato che si sente perennemente minacciato, per questo mostra i muscoli, ha la leva obbligatoria per le donne. Le ultime vicende belliche con il Libano hanno aumentato, nella percezione popolare, l’importanza della forza militare. Esistono strane affinità tra le persone che attualmente stanno in qualche modo silenziosamente arrivando sulla ribalta della scena internazionale, potenzialmente capaci di cambiare il mondo. Di Tzipi Livni, la “Mrs Clean”, incorruttibile, sempre rigorosamente lontana dalla ribalta, che difende con forza la sua vita privata, si sa solo che ha due figli di 21 e 19 anni. Senza quella divisa che da sempre connota le donne israeliane, sta silenziosamente salendo sul vertice della piramide dello Stato di Israele, eppure proprio la sua storia passata potrebbe essere il vero intralcio a questo percorso.
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