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Deborah Fait
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Paul McCartney e Ahmadinejad 28/09/2008
Si, e' stato scritto tutto sulla visita di Ahmadinejad all'ONU e sulle sue parole o meglio sulle sue odiose esternazioni riguardo a Israele.
E' stato scritto tutto ma forse non abbastanza, forse non e' stata espressa in pieno la nausea per le sue parole di odio e l'imbarazzo che hanno creato gli applausi che le hanno sottolineate.
Il mondo intero, rappresentato all'ONU, ha applaudito un dittatore che da anni chiede a auspica che dalla mappa delle nazioni venga spazzato via  Israele.
Un dittatore nel cui paese, come in tutti quelli in cui e' in vigore la sharia, le bambine dai nove anni in poi possono venire giustiziate e pendere dalla forca senza per questo risvegliare la coscienza del mondo civile o di quelle rare femministe  ancora non del tutto estinte.
Il mondo  ha applaudito Ahmadinejad, le femministe preferiscono scrivere contro Israele, se proprio devono dare segni di vita.
Imbarazzante.
Due ambasciatori soltanto si sono alzati e sono usciti  quando il dittatore iraniano ha incominciato a parlare con quella vocina da castrato: Israele e USA. Tutti gli altri sono rimasti ad ascoltarlo affascinati e alla fine il boato degli applausi ha suggellato la vergogna.
Il mondo e' cambiato e probabilmente oggi anche Hitler riceverebbe la sua dose di battimani e verrebbe invitato al Talk Show di Larry King per raccontare come ammazzare piu' ebrei nel minor tempo possibile.
Hitler  urlava ai tedeschi affascinati che gli ebrei erano il male del mondo e che andavano eliminati e i tedeschi rispondevano urlando come un soluomo HEIL.
Ahmadinejad   non urla, lui parla calmo e tranquillo e pacificamente dice alla platea delle Nazioni Unite le cose piu' orrende,  che i sionisti sono il male del mondo e che devono essere eliminati.
I rappresentanti delle nazioni presenti avranno pensato HEIL?
Forse solo La decenza avra' impedito loro di gridarlo a gran voce,  mentre si spellavano le mani nell'ovazione siguita al discorso del mostro.
Erano sani di mente? qualcuno li aveva pagati?, qualcuno li aveva costretti? No, pare che gli applausi fossero spontanei, pare che a nessuno desse fastidio un rappresentante di quel mondo che ha fatto implodere le Torri gemelle, che, qua' e la', fa una media di 2/300 attentati al mese con centinaia di morti, che impicca le donne e i gay e che odia Israele come un ossesso.
Nessun fastidio, nessun imbarazzo, anzi, se lo sono coccolato il mostriciattolo. 
Ha riscosso grande successo a New York, e' stato ospite d'onore ad una cena al Manhattan Hotel e infine, per raggiungere il massimo  della nausea abbiamo visto un Larry King spalmarsi per terra, lecchino come non mai,  davanti agli occhietti furbi del suo ospite.
Molto imbarazzante che a poco piu' di 60 anni dalla Shoa' tutti siano pronti al secondo round e apprezzino colui che promette  di spazzare via Israele e i suoi 5 milioni e passa di ebrei.
Imagine cantavano i Beatles, imagine un mondo senza guerre.
Imagine per Ahmadinejad e' invece un mondo senza Sion, senza Israele, senza i figli di Israele.
Mentre il mostro iraniano che, seguendo l'ideologia naziislamica,  si adopera per distruggere anche il ricordo della grande civilta' persiana, deliziava la platea dell'ONU,  un altro Uomo, una Persona, un Ben Adam come si dice in ebraico, letteralmente: figlio di Adamo, mandava in visibilio Israele e i 50.000 che erano riusciti ad avere i biglietti per andare a vederlo al Park Hayarkon.
Erano presenti tutte le generazioni per il concerto di Paul McCartney , i nonni, i figli dei nonni e i figli dei figli, ragazzini cresciuti ascoltanto mamme e nonne cantare Hey Jude o Imagine.
Erano tutti la' e lui non e' stato avaro, si e' dato al pubblico e per quasi tre ore ha cantato e li ha fatti gridare, ridere, piangere di commozione.
Il Beatle Paul McCartney ha toccato con mano la gioia di vivere di Israele.
Nessuno era preoccupato, nessuno pensava alla bomba iraniana che dovrebbe polverizzarci,  non ci sono stati incidenti,  nemmeno ingorghi stradali, tutti sono andati al concerto ordinatamente e hanno aspettato Paul grati perche' aveva avuto il coraggio di fregarsene delle minacce di morte del mondo islamico.
Imagine.
E Israele ha cantato e Israele ha sorriso e Israele ha pianto e Israele ancora una volta ha dimostrato di saper  vivere ogni giorno come  fosse l'ultimo e di saper essere una nazione di gente felice nonostante tutto!
Imagine.
La' a New York un mostro vuole la nostra fine e viene applaudito.
Imagine.
In quello stesso giorno un Ben Adam, piu' grande e piu' gioioso, ha fatto sognare il popolo di Israele.
"Shalom Israel...Shana' Tova'...."
E gli applausi si sono mescolati alle grida di gioia, alla meravigliosa musica dei Beatles e alle parole delle canzoni che tutti, vecchi e giovani, grandi e piccoli,  conoscevano ...
...Imagine.
E Israele per tre ore ha immaginato di essere un paese normale, senza guerre, senza odio, senza terrore, senza figli rapiti da barbari  senza anima.
Quel "Shana' Tova'" era anche  per Gilad.
Imagine
che Gilad torni a casa.
Grazie Paul.

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