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Il Vaticano e gli ebrei 26/09/2008

Può sembrare una buona cosa che il rabbino capo di Haifa sia stato invitato a predicare al Sinodo dei Vescovi.

Come si usa dire, però, a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si avvicina maggiormente alla verità.

Il vaticano non crede alla democrazia. Nemmeno l'islam ci crede.  L'accoppiata costruita dal partito democratico in America per la presidenza è quanto di più lontano dalla democrazia si sia mai visto negli Stati Uniti.  Certo Obama è affascinante quanto può esserlo un elegante attore dalla faccia di bravo ragazzo, ma anche se sembra incarnare il sogno americano, è lontano mille miglia dal modo di pensare americano, modo di pensare che si costruisce negli anni del liceo, non certo in quelli dell'Università.  Obama non ha frequentato il liceo negli Stati Uniti, ma in Indonesia che non mi risulta essere un paese dall'antica e profonda democrazia.

Il suo vice è invece un vecchio irlandese, abituato quindi ad una adesione piuttosto cieca e totalitaria agli ordini vaticani.

E gli ordini vaticani non sono mai stati favorevoli ad Israele. Nè al popolo ebraico. E questo da secoli.

la battaglia per la libertà del mondo civile si combatte nelle urne americane. Vorrà, ancora una volta, il popolo americano sopportare l'ingrato peso della guerra a difesa della democrazia.

I preti cattolici dicono spesso e volentieri che Roma è eterna : ovvero Roma sa aspettare, con pazienza, il momento di debolezza dell'avversario per colpirlo nel più crudele dei modi.

L'alleanza vaticano-islam è un'alleanza che si è venuta consolidando negli ultimi decenni e che ora tenta di impadronirsi del governo del mondo, impadronendosi della Casa Bianca.

Non dimentichiamoci che gli ustascia erano protetti e benedetti dal vaticano. E che per essi il vaticano ha serbato sicure vie di fuga.

Lettera firmata

A noi sembra che oggi molte cose siano cambiate. La teologia cattolica, a livello di magistero è cambiata. La Santa Sede riconosce Israele. I cristiani in in terra islamica sono perseguitati, Israele è l'unico paese del Medio Oriente nel quale il loro numero cresce. La Chiesa cattolica deve sempre più prenderne atto. E il complotto congiunto Vaticano-islam per "impadronirsi del governo del mondo"ci sembra cattiva fantapolitica. Piuttosto inquietante, se giunge a mettere in questione, implicitamente, il diritto di un cattolico a candidarsi alla vicepresidenza americana.
Certo, ci sono ancora questioni irrisolte: per esempio i pellegrinaggi francescani in "Terra Santa" che si traformano in tour di indottrinamento antisraeliano, o l'oblio delle pagine più scomode della Storia. Come quella del sostegno al regime ustascia da lei citata, che però, a nostro avviso, c'entra poco con la Chiesa di oggi.
Su Barack Obama si possono avere molte riserve, ma più perché tra suoi consiglieri c'è Zbigniew Brzezinski ( uno che ha lodato il libro "Israel lobby" di Mearsheimer e Walt) e tra i suoi finanziatori George Soros (che finanzia anche la propaganda antisraeliana delle o.n.g.) che per il fatto che il suo vice sia "un vecchio irlandese, abituato quindi ad una adesione piuttosto cieca e totalitaria agli ordini vaticani". Per altro Biden, come molti cattolici americani, è ben lontano da un'adesione incondizionata alle posizioni della sua Chiesa. Per esempio, è favorevole all'aborto legale. C'è però il fatto che ha stretti e buoni legami con l'Iran, questo si può preoccupare.
Cordiali saluti
redazione IC


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