Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
L'Egitto ospite d'onore alla Fiera del libro di Torino saranno presenti anche le voci del dissenso ?
Testata: Corriere della Sera Data: 25 settembre 2008 Pagina: 52 Autore: Dino Messina Titolo: «L'Egitto alla Fiera di Torino. Ma è polemica sulla libertà di parola»
Dal CORRIERE della SERA del 25 settembre 2008:
L'Egitto ospite d'onore alla prossima Fiera del libro di Torino rappresenta «una questione più delicata di quella aperta a maggio dalla partecipazione di Israele». Lo scrittore iracheno trapiantato a Torino Younis Tawfik, autore del Profugo (Bompiani), non ha dubbi. Per un semplice motivo, «che in quasi tutti i Paesi arabi si pone in maniera drammatica il problema della libertà di espressione: lo scrittore ha vita facile se non attacca il governo o non offende la religione ». Altrimenti sono dolori, processi, in alcuni casi arresti, spesso censure. «Così come mi sono opposto a chi voleva boicottare Israele — continua Tawfik — ritengo ancor più necessario partecipare alla manifestazione perché gli scrittori arabi hanno bisogno di essere sostenuti, se dissidenti, e illuminati dalle frontiere di libertà offerte dall'occidente se vicini ai regimi». La discussione sulla libertà di espressione nei Paesi arabi si è aperta in occasione della recente visita a Torino del sottosegretario alla Cultura del Cairo, Nasser el Ansary. «Il rappresentante egiziano — ci dice il direttore editoriale della Fiera, Ernesto Ferrero — si è presentato con un'ampia delegazione, molto professionale, formata tra l'altro da architetti e registi che hanno voluto visitare l'area del Lingotto. Molto entusiasti. Il sottosegretario si è anche offerto di coinvolgere nella Fiera i ministeri di Paesi amici come Arabia Saudita, Emirati, Siria, Libia. Ci incontreremo in ottobre alla Buchmesse di Francoforte, vedremo l'elenco degli scrittori proposto, ma è chiaro che spetterà a noi la facoltà di invitare scrittori anche critici con i governi. Per quanto riguarda l'Egitto in cima alla nostra lista c'è Ala al Aswami, l'autore di Palazzo Yacoubian non certo gradito ». Malgrado le rassicurazioni, il problema posto da Tawfik resta dopo l'offerta egiziana di allargare la presenza ad altri Paesi arabi. Una preoccupazione condivisa dall'arabista Valentina Colombo che ricorda le difficoltà incontrate in Egitto dalla scrittrice femminista Nawal el Saadawi, o l'arresto dell'intellettuale siriano Michel Kilo, o ancora le censure subite in Arabia Saudita dalla poetessa Fawziyya Abu Khalid, cui è stato tolto anche l'insegnamento. Quale cultura, egiziana o araba, sarà meglio rappresentata a Torino? Quella del dissenso o quella di regime?
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