Due lettere sull'intervista di Farian Sabahi a Abraham B. Yehoshua che si può leggere a questo link
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=6&sez=110&id=25945
"Intelletuali:Inutile avere nemici.Bastano loro"
"L'Iran non è affar nostro".Parole di un grande intellettuale israeliano.Insieme ad altre della stessa lucidità.C'è chi ha detto che si può essere grandi in qualcosa e cretini per tutto il resto.Intellettuali così,e ce ne sono in tutto il mondo occidentale,sembrano la conferma dell' asserzione iniziale.
lettera firmata
Il problema in realtà, più che quello degli intellettuali, è quello della disinformazione, come ben coglie la lettera seguente:
L'intervista rilasciata dallo scrittore israeliano alla giornalista Farian
Sabahi dimostra, una volta di più, come La Stampa perseveri nel voler
imporre ai propri lettori una lettura non corretta di quanto succede in
Israele e nel Medio Oriente in generale.
L'arte che fa grande alcuni, pochi, giornalisti sta proprio nella capacità
di porre le giuste domande alle persone che influenzano, in qualche modo,
gli accadimenti importanti. Ma il grande giornalista si dimostra tale solo
se ha l'onestà professionale di riportare fedelmente le parole virgolettate
che ha ascoltato. Altrimenti egli, e, di conseguenza, il quotidiano, compie
un atto gravemente offensivo nei confronti del lettore, della personalità
intervistata e, in alcuni casi, degli storici che, domani, potranno lavorare
su questi documenti non corretti.
L'intervista ad Abraham Yehoshua inizia con un titolo che, già, non
corrisponde né alle parole pronunciate dallo scrittore israeliano, né alle
sue idee che sono ben note per essere costantemente pubblicate sui
quotidiani di molte nazioni. Mai Yehoshua ha sostenuto che l'Iran di
Ahmadinejad "NON E' UN PERICOLO PER ISRAELE".
Nel testo leggiamo poi, virgolettate, delle affermazioni del genere: gli
iraniani vogliono ribadire al presidente George W. Bush che non può
continuare a invadere i Paesi del Medio Oriente con il pretesto di
esportarvi la democrazia; e, più oltre: L'Iran non è affare nostro.
Il pensiero politico di Yehoshua, desidero ribadire, è ben noto a molti, e
solo il desiderio, evidentemente, della vostra giornalista, di difendere in
qualche modo il regime degli ayatollah può portare La Stampa a riportare
concetti che, non appartenendo a quelli sempre espressi da Yehoshua, sono
stati travisati. Basta infatti aggiungere o sottrarre una parola per
cambiare il senso di una frase.
Io non conosco le registrazione di questa intervista, ma non penso che
l'articolo sia stato mostrato a Yehoshua prima della pubblicazione. Glielo
farò quindi pervenire io stesso, in modo che, se lo riterrà, possa dire
anch'egli il suo pensiero. Mi limito qui a far osservare che non è la prima
volta che Farian Sabahi, occupandosi di questioni relative al mondo ebraico,
induce il lettore a credere delle cose destituite di fondamento.
Non credo che, ripeto, sia questo un modo corretto di porsi al servizio del
lettore.
lettera firmata