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La cronaca di Samy Blanga del viaggio a Auschwitz-Birkenau 22/09/2008

Una lettera sulla testimonianza di Samy Blanga che si può leggere qui

http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=225&sez=120&id=25943

Ho letto questo resoconto, praticamente ho ri-fatto lo stesso percorso con i nuovi visitatori e con Marcello Pezzetti. Bisogna avere provato a fare questo "pezzo di strada" con lui, è una esperienza difficile da raccontare. Entri nell'Inferno, senti sulla carne le frustate del carnefice, ti senti scaraventato giù dal carro bestiame sulla Judenrampe. Sulle macerie delle camere a gas quasi cogli sensazioni di gas asfissiante perchè un tale nodo ti serra la gola che vorresti urlare. Io ricordo che sono stata così male che ho vomitato. Ma ben dice Samy Blanga, il massimo della disperazione, il punto di non ritorno è la Baracca dei Bambini, è lì che il dolore si materializza, perchè alcuni di quei bambini li conosciamo bene, sappiamo i loro nomi, il colore dei loro occhi, sappiamo quanti anni avevano, .... e soprattutto sappiamo come il carnefice li abbia finiti. Al processo, alla domanda riguardo a come li avessero uccisi, uno degli aguzzini rispose: "Wie Bilder an die Wand"... Come quadri alla parete. Conosco questa tragedia da anni, ne ho curato i dettagli. Se mai voleste fare un po' di compagnia al piccolo Sergio de Simone e a tutti i 20 bambini di Bullenhuser Damm li troverete al sito www.proedieditore.it/20bambini 

Sono d'accordo, solo Israele è una boccata di ossigeno, solo Israele dà respiro alla speranza. Grazie

Maria Pia Bernicchia


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