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Agenzia Radicale Rassegna Stampa
22.09.2008 "Modello Jenin" a Hebron
lo ha proposto a Israele il premier palestinese Salam Fayyad

Testata: Agenzia Radicale
Data: 22 settembre 2008
Pagina: 0
Autore: Elena Lattes
Titolo: «Il Premier palestinese chiede a Israele di estendere il "modello Jenin" per arginare Hamas»
Dal sito AGENZIA RADICALE

Temendo un tentativo da parte di Hamas di prendere il controllo di Hevron con la forza, il Primo Ministro Palestinese, Salam Fayyad (foto) ha chiesto al governo israeliano la possibilità di espandere la giurisdizione delle forze della sicurezza di Abu Mazen. La mossa consisterebbe in una diminuzione delle misure d’azione dell’esercito israeliano nella “città dei Patriarchi” dove vivono in maniera altamente conflittuale ebrei ed arabi.
 
Secondo quanto riportato dal sito del quotidiano Yediot Aharonot, la richiesta è stata discretamente inoltrata ad alti funzionari diplomatici, che non l’hanno apertamente rifiutata, ma l’hanno condizionata al miglioramento del piano di difesa. La proposta è stata discussa in un incontro tra Fayyad e funzionari israeliani alla presenza dell’inviato speciale dagli Stati Uniti per il Medio Oriente, il Generale James Jones.
 
Il ministro palestinese ritiene che l’espansione dell’Autorità da lui rappresentata rafforzerà le motivazioni e la determinazione a mantenere la calma. Permettere alle truppe palestinesi di operare a Hevron, secondo Fayyad, indebolirà l’influenza di Hamas e impedirà il deterioramento della sicurezza.
 
Hevron è stata indicata come la città che ha maggiori probabilità di cadere nelle mani del gruppo fondamentalista che ha già preso il controllo di Gaza con un violento e sanguinoso golpe lo scorso anno e dalla “città dei Patriarchi” potrebbe minacciare l’intera Autorità Palestinese.
 
Il piano proposto potrebbe seguire il modello di Jenin, che ha già ottenuto successo in due operazioni svoltesi in quell’area. Israele, sempre secondo questo piano, manterrebbe il diritto ad entrare in azione, in caso di grave emergenza e continuerebbe la cooperazione tra i suoi servizi di intelligence e le forze palestinesi per prevenire le minacce e le attività terroristiche di Hamas nella zona.
 
Il mandato di Mahmud Abbas scadrebbe il 9 gennaio prossimo, ma in assenza di nuove elezioni, dovrebbe succedergli Abdel Aziz Dweik, un ufficiale di Hamas e portavoce del Consiglio Legislativo, che è attualmente detenuto in un carcere israeliano.
 
I vertici a Gerusalemme sperano quindi che Abu Mazen resti in carica e si preoccupano del rischio che Fatah non raggiunga un accordo con Hamas sul proseguimento del mandato, poiché ciò comporterebbe inevitabilmente lo scoppio di violenti scontri tra le due fazioni anche nel West Bank, così come è già successo a Gaza.
 
Ecco perché da maggio, in un programma supervisionato dagli Stati Uniti di cui si accennava sopra, all’Autorità Palestinese è stato permesso di estendere il controllo a Jenin e in tutta l’area circostante. Questo programma, che ha avuto l’approvazione anche del quartetto Stati Uniti, Russia, Unione Europea e Onu, nota Haaretz, ha trasformato Jenin, che fino all’aprile del 2002 fu un famigerato covo di terroristi nel quale vennero preparati i più sanguinosi attentati, un esperimento da prendere a modello e una speranza che il processo di pace possa proseguire in una nuova fase più costruttiva.

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