Di fronte alla polemica fra Giorgio Israel e il forum dei precari mi schiero con questi ultimi (anche se il paragone con la shoàh proprio non calza). Si tratta di decine di migliaia di insegnanti che verrebbero espulsi e gettati sul lastrico, secondo la solita miope politica dei governi di destra e di sinistra - ai quali della scuola non cale né punto né poco. Ritrovarsi sulla strada o sul lastrico certo non è una condizione che somigli anche lontanamente a quella dei deportati in un campo di sterminio, ma se il paragone venisse fatto - più limitatamente - con gli insegnanti ebrei italiani nell'anno 1938 (e mi scuso per la casuale intrusione del solito numero) - certo anche in questo caso non sarebbe calzante in quanto l'ex precario di adesso può sempre mettersi a fare il venditore ambulante mentre agli insegnanti ebrei di allora non era concesso nemmeno questo: tuttavia si vorrà almeno benevolmente concedere che la prospettiva offerta ai precari dalla grande goegrafa gelmini è quanto mai disgustosamente angosciosa. Lo dico per solidarietà con tutti i colleghi precari, la maggioranza dei quali so essere infinitamente più colta e qualificata della stessa ministra maria stella. lettera firmata
Sulle vicende della scuola italiana e degli insegnanti precari è lecito avere diverse opinioni. Il paragone con la Shoa, come quello con le leggi razziali, però, non sono soltanto "poco calzanti". Sono offensivi e inauditi. Cordiali saluti IC redazione