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La Stampa Rassegna Stampa
17.09.2008 Ecco chi è Raymond Odierno
il nuovo comandante delle forze Usa in Iraq

Testata: La Stampa
Data: 17 settembre 2008
Pagina: 13
Autore: Maurizio Molinari
Titolo: «Iraq, torna Ray “il cattivo”»
Da La STAMPA del 17 settembre 2008:

I suoi soldati hanno catturato Saddam Hussein, inaugurato l’uso dell’artiglieria pesante contro i villaggi del Triangolo Sunnita infestati dalla guerriglia e arrestato tanti iracheni da portare al collasso il carcere di Abu Ghraib. Ora il loro comandante, Raymond Odierno, arriva alla guida dell’intero contingente in Iraq, portando con sé il soprannome che gli hanno dato: Tony Soprano, come il boss mafioso del popolare serial tv.
La missione di Odierno è sostituire David Petraeus, il generale che ha gestito i rinforzi ottenendo una drastica riduzione delle violenze ed è adesso alla guida di tutte le truppe americane in Medio Oriente. Odierno condivide i meriti del popolare Petraeus, per esserne stato il vice negli ultimi venti mesi, ma non potrebbe essere più diverso. Basta ascoltare i racconti di chi lo ha conosciuto sul campo per rendersene conto.
Se Petraeus è il teorico di un’antiguerriglia basata sul miglioramento dei rapporti militari-civili per conquistare «cuori e menti» dei locali, il sergente Kyala Williams, ex specialista dell’intelligence nella 101ª divisione, descrive così il posizionamento dei soldati di Odierno di fronte ai villaggi sunniti nell’aprile del 2003: «Avevano lo sguardo brutto e cattivo, erano in piedi sopra i camion con i fucili puntati verso i civili per intimidirli». Se Petraeus ha fatto breccia nella diffidenza dei sunniti posizionando i soldati dentro i centri abitati e chiedendo loro di occuparsi di acqua potabile e fognature, David Poirier, comandante di un battaglione di polizia militare a Tikrit fino al marzo 2004, ricorda che «la filosofia degli uomini di Odierno era arrestare tutti gli uomini in grado di combattere perché non era possibile distinguere i buoni dai cattivi». «A quei tempi ogni maschio fra i 16 e 60 anni veniva arrestato dagli uomini di Odierno» conferma al «Washington Post» il colonnello Alan King, ex alto funzionario dell’amministrazione provvisoria.
Proprio l’ondata massiccia di arresti che la 4ª divisione di Odierno mise in atto fra il 2003 e il 2004 nel Triangolo Sunnita, roccaforte della guerriglia, portò a inondare il carcere di Abu Ghraib, nei pressi di Baghdad, di migliaia di detenuti che lo resero ingestibile, creando le condizioni di degrado che portarono agli abusi da parte della polizia carceraria. L’inchiesta militare su Abu Ghraib non chiamò direttamente in causa Odierno ma il sovraffollamento della prigione gli venne addebitato in coincidenza con il suo temporaneo rientro a Fort Hood, Texas.
Alle critiche Odierno ribatte a viso aperto: «Chi dice che abbiamo solo ucciso e compiuto abusi sbaglia, all’inizio vi sono stati errori ma li abbiamo corretti». Quasi due metri di altezza, corporatura imponente e completamente calvo, Odierno tiene alla fama di soldato tutto d’un pezzo formatosi a West Point, fama confermata dalla scelta di restare in Iraq quando il figlio Tony in divisa perse un braccio in un agguato a Tikrit e venne trasportato d’urgenza in un ospedale in Germania.
Odierno ha legato il suo nome al Triangolo sunnita sin dall’inizio dell’invasione, nel marzo 2003. La 4ª divisione avrebbe dovuto invadere dalla Turchia ma il veto di Ankara la obbligò a risalire l’Iraq dal Kuwait: caduta Baghdad, si posizionò nel Nord, dove i fedelissimi di Saddam si erano arroccati e fu lui a braccarli usando l’artiglieria contro i villaggi ribelli. E fu una sua pattuglia a catturare Saddam dentro un buco scavato in terra. Se Petraeus ha voluto al fianco «Tony Soprano» è perché fu tra i pochi generali al Pentagono a credere che i rinforzi ordinati dal presidente Bush avrebbero funzionato. E se Petraeus gli affida ora l’Iraq è in ragione del timore che le incombenti elezioni americane e il progressivo ritiro delle truppe spingano la guerriglia a lanciare una violenta campagna di attentati. Non a caso Odierno, appena insediato, si è affrettato a dire: «La calma è apparente, tutto potrebbe peggiorare in fretta».

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