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La Stampa Rassegna Stampa
16.09.2008 Alla sbarra il criminale nazista Josef Scheungraber
responsabile della strage di Falzano

Testata: La Stampa
Data: 16 settembre 2008
Pagina: 16
Autore: Alessando Alviani
Titolo: «L’ultimo nazista alla sbarra»
Da La STAMPA del 16 settembre 2008:

I capelli bianchissimi, gli occhi a tratti socchiusi, le cuffie calzate per tutto il tempo sulle orecchie per captare le domande dei giudici. Eccolo Josef Scheungraber, l’ex ufficiale della Wehrmacht che da ieri deve rispondere davanti il tribunale di Monaco di Baviera dell’uccisione, nel 1944, di 14 civili italiani a Falzano, nei pressi di Cortona. Questo novantenne dall’udito ormai perduto ma dai gesti ancora decisi potrebbe essere l’ultimo imputato a comparire davanti un tribunale tedesco per i crimini di guerra nazisti.
In aula l’ex sottotenente Scheungraber si presenta avvolto in uno Janker, la tradizionale giacca bavarese, la mano destra aggrappata a una stampella, a sorreggere un’andatura ciondolante ma sicura. All’esterno del palazzo di giustizia alcuni manifestanti scandiscono i nomi delle vittime di Falzano. Dentro inizia la lettura dell’accusa. Nell’estate del 1944 Scheungraber avrebbe ordinato un massacro di civili italiani, per vendicarsi di un attacco sferrato dai partigiani contro le truppe tedesche in ritirata dal Centro Italia. Il 26 giugno 1944 il battaglione 818 dei pionieri, guidato dall’ex ufficiale, cadde vittima di un’imboscata nei pressi di Falzano. Due soldati tedeschi vennero uccisi; un terzo riuscì a salvarsi e a dare l’allarme. Fu a quel punto che iniziò la strage: il 27 giugno i soldati di Scheungraber uccisero prima tre uomini e una donna. Poi radunarono undici persone e le rinchiusero in un casolare, che fu fatto saltare in aria. Infine fecero fuoco sui resti fumanti, per essere sicuri di aver compiuto fino in fondo la loro vendetta. Soltanto un ragazzo, Gino Massetti, allora quindicenne, riuscì a venirne fuori vivo.
«Ci sento benissimo!»
Per quel massacro Scheungraber è stato condannato due anni fa all’ergastolo in contumacia dal tribunale militare di La Spezia. Eppure lui ha sempre negato tutto. Un copione che si è ripetuto anche ieri a Monaco. L’ex ufficiale respinge «completamente» le accuse, ha scandito uno dei suoi avvocati, Christian Stünkel, leggendo una dichiarazione del suo assistito. «Non era sul luogo della strage e non l’ha ordinata», aggiunge il secondo difensore, Rainer Thesen. In aula mancava invece il terzo avvocato dell’ex sottotenente, Klaus Goebel, il quale vanta sulla lista dei suoi passati clienti anche lo storico negazionista David Irving e viene considerato vicino a «Stille Hilfe für Kriegsgefangene und Internierte», un’organizzazione che avrebbe offerto sostegno e copertura a ex membri delle SS in fuga.
Sono Stünkel e Thesen a mettere in dubbio la capacità di Scheungraber di partecipare a un processo, a causa della sua età, e a ribadire che non ci sono testimoni in grado di confermare la sua presenza a Falzano. L’ex ufficiale della Wehrmacht, invece, resta per lo più in silenzio. Una perizia ha stabilito che è in grado di seguire le udienze, ma soltanto per poche ore. Le uniche parole che gli escono dalla bocca sono uno «ja» strillato al giudice Manfred Götzl, che gli chiede se sottoscrive la dichiarazione appena letta dal suo avvocato, e un «Ci sento bene!», urlato sempre a Götzl dopo aver ricevuto le cuffie. Poi torna a chiudersi nel suo silenzio, immobile.
Difeso dal sindaco
Nessuno, a Ottobrunn, la cittadina vicino Monaco di Baviera in cui Scheungraber risiede da decenni, avrebbe immaginato di vederlo a 90 anni sul banco degli imputati. Proprio lui, che era era stato comandante onorario dei vigili del fuoco della città e aveva ricevuto nel 2005 una medaglia per meriti civili. Proprio lui, che è stato difeso dal primo cittadino in persona («sono convinto della sua integrità personale e della sua innocenza», ha detto a giugno il sindaco Thomas Loderer). Un onorato cittadino, insomma, che però ancora nel 2007 partecipava a Hohen Brendten al contestato raduno annuale dei «Gebirgsjäger», i temuti alpini tedeschi responsabili dell’eccidio di Cefalonia.
Il processo contro Scheungraber dovrebbe concludersi il 21 ottobre prossimo. Fino ad allora davanti i giudici sfileranno 16 testimoni. Tra questi ci sarà anche Gino Massetti.

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