Scritte ineggianti a Salò sulle targhe commemorative delle vittime delle Fosse Ardeatine, Priebke presidente della giuria di un concorso di bellezza il commento di Michael Sfaradi
Testata: L'Opinione Data: 16 settembre 2008 Pagina: 0 Autore: Michael Sfaradi Titolo: «Se la storia è un pretesto per farsi pubblicità»
Da L'OPINIONE del 16 settembre 2008:
Sembra proprio che in Italia sia impossibile valutare la storia con serenità. Perché se da una parte è certo che ci vuole coraggio a guardare gli orrori del passato, dall’altra il non farlo non aiuta a superarli e, soprattutto, a crescere. Le dichiarazioni sul fascismo rilasciate dal sindaco Alemanno, seguite a ruota da quelle del Ministro della difesa La Russa sui combattenti fascisti della repubblica sociale, anziché essere spunto per una discussione ad ampio raggio su ragioni, colpe e responsabilità storiche, hanno generato una bagarre che è riuscita soltanto a creare ulteriore confusione. Sulla scia di queste dichiarazioni e polemiche, alcuni facinorosi hanno avuto l’idea che in questo periodo a loro sia tutto permesso, ed hanno pensato bene di recarsi a Piazza Ledro in Roma, nel quartiere Salario- Trieste, per imbrattare con la vernice e con scritte inneggianti la R.S.I. le targhe commemorative esposte sotto le abitazioni di due delle vittime del massacro nazista delle Fosse Ardeatine: Luigi Pierantoni e Raffaele Zicconi. Immediata è stata la reazione del sindaco Gianni Alemanno che ha condannato il gesto ed ha disposto tramite l’ufficio decoro urbano l’immediata ripulitura.
Se questo episodio può definirsi un’intimidazione, la stravaganza di pessimo gusto, invece, è stato l’invito a Priebke a partecipare come presidente della giuria al concorso di bellezza “Star of the year”, che si è tenuto a Gallinaro in provincia di Frosinone. Sì, avete capito bene, hanno chiamato a fare da presidente della giuria di un concorso di bellezza l’ex capitano delle SS condannato all’ergastolo per le Fosse ardeatine, la strage dove furono massacrati senza pietà Luigi Pierantoni e Raffaele Zicconi insieme ad altre 333 persone. Per fortuna il giudice di sorveglianza ha negato il permesso e Priebke non ha potuto lasciare gli arresti domiciliari di Roma ma è rimasto comunque collegato con l’hotel «Tramp’s» in videoconferenza ed ha potuto mandare un messaggio di augurio alle aspiranti Miss. Claudio Marini, l’organizzatore dell’evento ha spiegato la sua scelta cercando di farla passare per un gesto di pacificazione. “Invitare una persona che a 95 anni è ancora detenuto, sebbene ai domiciliari, significa fare un gesto di umanità e finire una guerra che dura ormai da 60 anni”.
Ci chiediamo cosa c’entri uno spietato assassino, che se non fosse per l’età marcirebbe in una cella, con un concorso di bellezza, e se sia giusto offendere la memoria delle vittime solo per avere un po’ di pubblicità gratuita. Il signor Claudio Marini forse non sa che Priebke oltre a non aver mai dimostrato di possedere nulla di umano, al pari del suo defunto superiore Maggiore Kappler non si è mai pentito e si è sempre trincerato dietro alla banale scusa che stava obbedendo agli ordini. È ridicolo e patetico affermare che basti la partecipazione ad un concorso di bellezza per chiudere una guerra che dura da 60 anni, occorrerebbero ben altre cose come ad esempio un pentimento sincero, delle pubbliche scuse nei confronti delle famiglie delle vittime seguite da una completa confessione davanti ai media con il racconto, senza omissioni, di come andarono i fatti. A questo punto attendiamo con impazienza che si creino le condizioni di una serena discussione storica, come auspicato dal Presidente della Repubblica Napolitano. Ce ne sarebbe davvero bisogno.
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