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La Stampa Rassegna Stampa
15.09.2008 Gli ayatollah vogliono la bomba, e hanno un piano per ottenerla
le rivelazioni dei servizi segreti occidentali

Testata: La Stampa
Data: 15 settembre 2008
Pagina: 15
Autore: Maurizio Molinari
Titolo: «Il piano degli ayatollah per la bomba»

Da La STAMPA del 15 settembre 2008:

Il Leader Supremo dell’Iran, Alì Khamenei, ha un piano segreto per accelerare la produzione di armi atomiche simulando un guasto nella centrale di Bushehr. A svelarlo è un memorandum che circola fra alcuni servizi di intelligence occidentali e che «La Stampa» ha avuto modo di consultare.
L’iniziativa di Khamenei risale all’indomani del 6 settembre 2007 quando l’aviazione israeliana colpì a sorpresa nel Nord della Siria distruggendo quello che Gerusalemme e Washington consideravano un reattore nucleare in via di realizzazione. L’efficacia di quell’attacco fece temere a Khamenei, suprema autorità della Repubblica islamica, un simile pericolo per gli impianti nucleari iraniani. Da lì la scelta di convocare, poche settimane dopo, nel proprio ufficio a Teheran un gruppo di alti funzionari del consiglio per la sicurezza nazionale e del progetto nucleare, incluso Mohsen Fahrizadeh titolare del «Progetto 111» - il programma che si sospetta teso a realizzare armi atomiche - e capo del Centro per la ricerca di fisica del ministero della Difesa.
In quell’occasione, secondo il memorandum di intelligence, Khamenei fece presente che la necessità di accelerare il progetto militare era tale anche da affrontare il rischio di non rispettare più i regolamenti dell’Agenzia atomica dell’Onu (Aiea) all’interno degli impianti già esistenti e funzionanti. Durante la riunione vennero esaminate più ipotesi e al termine della discussione «Khamenei chiese la redazione di un piano per sfruttare il combustibile nucleare della centrale di Bushehr al fine di ottenere plutonio», utilizzabile a fini militari.
Secondo fonti citate nel documento il colloquio ebbe dei momenti di tensione perché alcuni degli alti funzionari presenti «ammonirono ripetutamente Khamenei» dal procedere in una direzione destinata a far pagare un «serio prezzo politico all’Iran», ma il Leader Supremo decise comunque di dare luce verde alla confezione del dettagliato piano che gli è stato recentemente presentato nella versione definitiva.
Il documento che è ora alla sua attenzione parte dalla premessa che «adoperare il combustibile nucleare di Bushehr per produrre plutonio significa bloccare la normale attività del reattore», dando così per scontato la fine del rispetto degli accordi con l’Aiea. In tale cornice le opzioni che vengono sottoposte a Khamenei sono due. Nel primo caso si tratterebbe di irradiare le barre di combustibile per un periodo di trecento giorni, producendo plutonio ma di grado inferiore a quello di tipo militare, ottenendone 600 kg utili a confezionare 75 atomiche a basso potenziale. Nel secondo caso, verso il quale gli estensori indicano una esplicita preferenza, il reattore sarebbe invece attivato alla massima potenza per due mesi al fine di produrre 120 kg di plutonio militare utili per confezionare 15 atomiche di tipo tradizionale. Tutto ciò avverrebbe in segreto in coincidenza con un falso incidente nel reattore utile a spiegare alla comunità internazionale il blocco delle normali attività che vengono monitorate dall’Aiea come dai satelliti.
L’ultima parte del rapporto si sofferma sulla necessità di costruire un impianto ad hoc per estrarre il plutonio e tale bisogno potrebbe spiegare, secondo altre fonti di intelligence nel Sud-Est asiatico, l’intensificazione dei viaggi di gruppi di scienziati fra l’Iran e la Corea del Nord, che possiede la tecnologia per l’estrazione e la lavorazione del plutonio.
Risale al 2004 la pubblicazione da parte dell’Aiea di documenti segreti iraniani che per la prima volta si riferivano al processo di separazione del plutonio - utile alla confezione dell’atomica - al fine di riuscire a produrne 10 kg «militari» l’anno, sufficienti a produrre un ordigno nucleare. Tali documenti avvalorano la possibilità che i tecnici iraniani abbiano da tempo iniziato a studiare le tecniche per la produzione del plutonio ed ora, assieme agli scienziati dell’Accademia nazionale delle scienze della difesa di Pyongyang, possano essere impegnati nella progettazione dell’impianto utile a completare il piano segreto di Khamenei.
Il contenuto del memorandum di intelligence è in contrasto con quanto più volte affermato dal governo iraniano sulla sua volontà di produrre energia nucleare esclusivamente a fini pacifici.
A far temere che il piano Khamenei possa essere attivato in tempi stretti è il recente arrivo a Teheran - all’inizio del mese - dei titolari della società russa impegnata nella costruzione della centrale di Bushehr, che avrebbe assicurato alle autorità iraniane la possibilità di ultimare i rimanenti lavori nel marzo del 2009. Da quel momento in poi saranno solo gli iraniani a gestire gli impianti potendo così teoricamente iniziare a produrre il plutonio entro un anno.

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