Lei dà credito alla buonafede dell’Iran, malgrado le infinite dichiarazioni del suo presidente per l’annientamento di Israeleappoggiato dagli ayatollah, mentre dà per scontato il nucleare ad Israele, malgrado nessuno sia in grado di affermarlo con certezza. Lei ha certezza che anche l’India sia dotata del nucleare, ma sappiamo solo che gli USA sostengono il suo programma nucleare non ancora finito (mi risulta ancora in fase iniziale o di medio avvanzamento), così come la Russia sostiene quello iraniano già quasi ultimato. Lei responsabilizza gli Stati Uniti per non aver dato l’esempio concreto per la non proliferazione di armi nucleari, ignorando Abdul Qadeer Khan (come del resto la stampa italiana) conosciuto più largamente come A.Q.Khan, il padre della bomba atomica pachistana e nordcoerana, eroe nazionale benché agli “arresti”, responsabile di un mercato nero di materiale nucleare dal 2002. Gli Stati Uniti hanno tentato da allora di contenere la voglia di nucleare dei paesi mediorientali. Se il nucleare pachistano è una minaccia qualora finisse nelle mani di Al-Qaeda o di qualunque altro gruppo terrorista ad esso legato, altrettanto, i paesi arabi e l’Iran nucleari sarebbero una minaccia per la stabilità del Medio Oriente e dell’Europa. Mi riferisco ovviamente alla maggioranza degli stati che non riconosce Israele e all’ambiguo atteggiamento dell’Egitto che ha un formale trattato di pace con Israele ma negli osservatori internazionali, soprattutto americani, nel Sinai, il principale deterrente a non attaccarlo. L’eventuale nucleare israeliano – sia la presunzione che sia reale, sia che lo sia realmente -non impensierisce nessuno perché è solo un deterrente per un paese democratico circondato da fragili poteri amici e da stati nemici dittatoriali con al loro interno organizzazioni del terrorismo suicida. Malgrado Israele sia in stato di guerra a causa dei suoi vicini dall’alba della fondazione del suo Stato, mai ha minacciato di usare l’atomica per rispondere alle aggressioni armate degli Stati arabi coalizzati. E questo è un fatto. Lei non sembra invece preoccuparsi delle minacce alla Polonia e alla Repubblica Ceca da parte della Russia e della sua strategia arrogante che consente all’Iran di diventare il suo vassallo nucleare in Medio Oriente. Un cane sciolto, vista la propensione al terrorismo suicida finanziato da Teheran e al ventilato buco nero (un omaggio all’attualità) necessario per la venuta del 12mo Profeta. Affermare che l’Iran sia vulnerabile senza armi nucleari è la ciliegina sulla torta della mistificazione. A parte le considerazioni sulla popolazione che non appoggia ampiamente il regime, gli Usa non si sognano di attaccare l’Iran che ha un esercito ed armi (i micidiali Shihab) considerevoli. Metterebbe a rischio sicuro Israele. Senza contare l’appoggio della Russia. Non ha davvero bisogno di armi nucleari se non per distruggere ed egemonizzare il Medio Oriente. Ovviamente, se la la Russia o l’Iran faranno precipitare la situazione, ogni opzione – e conseguenza – sarà devastante. Ma da qui ad accusare sempre e solo gli Stati Uniti, mentre abbiamo l’evidenza contraria, ce ne corre.