il comune di Città di Castello, un ridente paesino umbro, si è gemellato con la città di Ramallah che aspira a diventare capitale del futuro stato palestinese. Non ho nulla contro simili iniziative benemerite, ci mancherebbe. Senonché constato che la nazione di cui Ramallah vorrbbe diventare capitale, cioè la Palestina, cova la neanche tanto segreta aspirazione, nella maggior parte dei suoi abitanti soprattutto quelli legati ad Hamas, di ributtare Israele a mare. Il gemellaggio è stato voluto (ovviamente) "nel nome della pace e per gettare un ponte di dialogo tra i popoli". Ma nel dibattito che ne è seguito in consiglio comunale, nessuno, stando a quello che hanno riportato le cronache, ha citato Israele, né tantomeno nessuno ha ufficialmente stuzzicato il sindaco di Ramallah, ospite per l'occasione, sulla questione israelo-palestinese. La domanda più imbarazzante che gli è stata rivolta ha riguardato il seguente suggestivo tema: "quali altri città europee sono gemellate con Ramallah?" Un paese della Norvegia e un altro della Francia", ha risposto il primo cittadino Janet Michael, con gran disappunto dei tifernati che volevano evidentemente essere i primi. Vi invito a seguire con curiosità la questione che, a me sembra, un altro caso in cui lo spirito di fratellanza tra i popoli che ispira tanti cittadini delle terre francescane, rischia di essere impiegato in modo sbagliato o, quantomeno, improprio.