Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
L'ideologo di Al Qaeda Al Zawahiri critica l'Iran il regime degli ayatollah per lui non è abbastanza antiamericano
Testata: Corriere della Sera Data: 09 settembre 2008 Pagina: 15 Autore: Guido Olimpio Titolo: «Al Qaeda all'attacco di Iran ed Hezbollah «Alleati degli americani»»
Dal CORRIERE della SERA del9 settembre 2008:
WASHINGTON — Per Al Qaeda si avvicina il giorno delle celebrazioni. L'11 settembre. Una data che viene ricordata alzando il volume della propaganda e, di solito, con una raffica di messaggi. A dare il tono — inusuale per il momento, non per i temi trattati — Ayman Al Zawahiri. L'ideologo egiziano, con una videocassetta di 90 minuti inviata alla rete tv Al Jazeera, ha scelto come bersagli i «crociati» e gli sciiti, considerati dai sunniti alla stregua di eretici. Il «dottore» ha accusato Teheran di fare il gioco degli americani. Per Al Zawahiri esiste infatti un asse Stati Uniti-Iran — un'alleanza «irano-crociata» — e la prova emerge da quanto sta avvenendo in diversi scacchieri. Nell'analisi di Al Qaeda americani e iraniani collaborano tanto in Iraq che in Afghanistan garantendo «l'occupazione». I dirigenti di Teheran, secondo Al Zawahiri, hanno «un duplice volto»: polemizzano con Washington ma non hanno mai invitato alla Jihad contro gli stranieri. Accuse che il leader estremista ha esteso all'Hezbollah libanese. La milizia filo-iraniana è anch'essa parte del complotto. La guerra contro Israele — è l'interpretazione di Al Zawahiri — è servita in realtà a far arrivare migliaia di «crociati» in Libano (il contingente Onu) e a creare un cuscinetto che impedisce ai mujaheddin di colpire lo stato ebraico. L'irritazione dell'ideologo è chiaramente legata ai rovesci subiti da Al Qaeda in Iraq, dovuti sia alla migliore strategia del Pentagono ma anche all'atteggiamento iraniano che ha appoggiato il governo locale (dominato dagli sciiti) e ha messo sotto controllo i gruppi filo-Teheran. Un duplice schiaffo che la carovana della morte organizzata da Bin Laden non può tollerare senza reagire.
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