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Informazione Corretta Rassegna Stampa
09.09.2008 Alemanno e Fischella: non siamo d'accordo
risponde Angelo Pezzana

Testata: Informazione Corretta
Data: 09 settembre 2008
Pagina: 1
Autore: Sergio Bianchi - Sandra Spina
Titolo: «Alemanno e Fischella: non siamo d'accordo»

L'articolo che abbiamo pubblicato ieri su Informazione Corretta " Alemanno e Fisichella ",  ha suscitato consensi e dissensi. Tralasciamo i primi, pubblichiamo la risposta dell'autore dell'articolo, Angelo Pezzana,  ai secondi. Abbiamo scelto due lettere, significative per le tesi che sostengono,  a difesa di monsignor Fisichella e della Chiesa cattolica e critiche verso Israele. 

La prima è del lettore Sergio Bianchi.

Caro Pezzana

E' un'idea quanto meno bizzarra che per fare una visita in Terra Santa, cioè quello spazio di cui Israele è solo una parte, occorra una guida ebrea. Io credo che basti una guida esperta, a prescindere dalla sua religione.

E' gravemente discriminatorio quanto lei afferma, ma purtroppo perfettamente in linea con la sciagurata politica di chi vuole trasformare Israele in uno Stato confessionale (cioè ebraico), discriminando i cittadini sulla base della loro fede.

E infatti Lei scrive un'assurdità quando scambia Israele per 'lo Stato egli ebrei': fino a prova contraria Israele è lo Stato degli israeliani, categoria dentro la quale vi sono anche i non ebrei, come gli arabi cattolici  o musulmani o i drusi.  Non glielo hanno spiegato? Immagini cosa penserebbe il mondo se noi italiani fossimo lo Stato dei cattolici e discriminassimo gli ebrei sulla base della loro fede...Mi pare sia già successo, no? Le sembra giusto?

Dalla Chiesa cattolica Lei potrebbe inoltre per esempio imparare una cosa che sfugge a molti amici ebrei: la differenziazione fra politica e religione e la natura non temporalistica delle religioni.  Farebbe tanto bene alla  possibile soluzione del conflitto studiare queste buone prassi e soprattutto ci eviterebbe di trasformare il confronto politico in insolubili guerre di religione o di civiltà.

Cordiali Saluti, Sergio Bianchi

Risponde Angelo Pezzana:

Gentile Sergio Bianchi, "bizzarro", "diffamatorio", " discriminatorio", "assurdo", sono gli aggettivi che lei usa per dire che non è d'accordo con quanto ho scritto. Era più semplice se mi diceva come la pensava, ma non importa, cercherò di chiarire il mio pensiero. Comincio dalla guida ebrea. Deve sapere che in Israele c'è un contenzioso, in parte sotterraneo per motivi diplomatici, che riguarda il comportamento delle guide che accompagnano i pellegrinaggi cattolici. Queste guide, istruite dai Francescani in loco, sono in genere arabi, i quali ignorano il fatto di esercitare il loro mestiere in Israele, per cui gli unici aspetti degni di essere visti dai turisti che accompagnano sono quelli di interesse cattolico. Ne incontro sovente di questi gruppi mentre rientrano in Italia e chiacchierano in aereo anche con altri passeggeri. Da loro ho sempre sentito dire " siamo stati in Terra Santa", non in Israele, e quando mi faccio raccontare quello che hanno visto, Israele è sempre assente. Può capitare che visitino Yad Vashem, ma in genere la guida araba non vi mette piede. Ed il motivo non è difficile da capire, può essere imbarazzante per loro spiegare perchè il gran Muftì di Gerusalemme è fotografato accanto al suo alleato Hitler. Mons.Fisichella si è affidato per il suo pellegrinaggio ai Francescani, che gli hanno fornito guide arabe. Poichè ritengo che la scelta dei Francescani (il loro appellativo ufficiale è " Custodi di Terra Santa") sia politica più che religiosa, mi chiedo come uno Stato, Israele, possa continuare a tollerare un comportamento offensivo, di pura propaganda. Le guide hanno un compito molto serio nei confronti dei turisti che accompagnano, sovente sono loro a raccontare la storia del paese, spesso ignorata dagli stessi turisti. Il risultato è quello che ho descritto, e che ignora il fatto che Israele è lo "Stato degli ebrei", e questo è il secondo punto. Non credo di rivelare un segreto se le ricordo che gli ebrei sono un popolo, che hanno avuto uno Stato prima che i Romani lo cancellassero dalle carte geografiche duemila anni fa. Il sionismo è il movimento risorgimentale ebraico, che l'ha ricostruito. Gli ebrei possono essere religiosi o atei, non è la religione il collante che li unisce, pur non diminuendone affatto l'importanza. Gli ebrei sono un popolo, e Israele è il loro Stato. Essendo uno Stato democratico, accoglie al suo interno diverse minoranze, etniche, religiose, cittadini israeliani a tutti gli effetti, che vivono però nello Stato ebraico, chiamarlo teocratico significa non aver capito la differenza che ho cercato di spiegarle. Potrei farle molti paragoni, con altre religioni o Stati, ma su questo argomento ci sono libri ai quali la rimando. Il suo paragone all'Italia " Stato dei cattolici", per sostenere che Israele è uno Stato teocratico, non regge, perchè, sovente a differenza dell'Italia, che spesso non lo è, Israele è uno Stato laico, che rispetta i diritti di tutti, in linea con la sua natura democratica.

un cordiale saluto, Angelo Pezzana

La seconda è della lettrice Sandra Spina:

Gentile direzione di Informazione Corretta

Caro Angelo Pezzana,

devo con dispiacere constatare con quale faziosità avete pesantemente criticato la parole di Monsignor Fisichella riguardo Pio XII  e la didascalia presente allo Yad Yashem.

Argomentate solo con preconcetti e pochi fatti storici, così falsando la storia e infangando la memoria di un uomo morto mezzo secolo fa. Perchè non guardate le innumerevoli fonti storiche che testimoniano ciò che Pio XII ha fatto per gli ebrei? Sono di dominio pubblico eppure per voi non esistono. Ditemi un pò, ma la storia a voi piace raccontarla come vi pare? E' forse un'opinione, un punto di vista?

I vostri luoghi comuni sono ormai vecchi, sono partiti negli anni 60 e ormai non convincono più nessuno. Fortunatamente, molto presto Papa Pio XII sarà beatificato e con la probabile apertura dell'archivio segreto vaticano sul suo pontificato, non solo saranno spazzate vie tutte le menzogne , ma credetemi, tutto il fango e il lingiaggio morale su Papa Pacelli ricadrà su i suoi detrattori. Potete stare certi  che il giorno della sua beatificazione Piazza San Pietro sarà stracolma di famiglie ebree venute a ringraziare il Papa: basta questo per dimostrare la falsità di tutte le accuse.

Spero che la verità saprà saziare la vostra sete di giustizia. In ultimo, per quanto riguarda Israele, è giusto chiamare la terra di Gesù Terra Santa, perchè terra di Dio. Concludo il mio intervento affermando che in un mondo dove la menzogna è potente, la verità si paga con la sofferenza.

Spero non me ne vogliate per le mie parole.  Sandra Spina

Risponde Angelo Pezzana:

Gentile lettrice Sandra Spina,

non gliene voglio affatto, anzi, pubblico le lettere di critica, evitando di farlo con quelle di plauso. Nè voglio entrare in merito alla sua fede, che rispetto. Ma se parliamo non di fede ma di storia, allora dobbiamo separare i due aspetti ed affrontare il secondo con spirito laico. Che la figura di Pio XII sia problematica è una verità di fatto, riconosciuta anche in ambienti vaticani, altrimenti la sua beatificazione sarebbe cosa già fatta. Ma quello che mi preme dirle, è che nessuno disconosce l'aiuto che molti cattolici, a rischio anche della propria vita, hanno portato agli ebrei. Non  a caso in Israele esiste, nel Museo Yad Vashem, un "Viale dei Giusti", a loro ricodo perenne. Anche Papa Pacelli aprì le parte del Vaticano agli oppositori del fascismo, vi trovarono rifugio democristiani e comunisti, dimostrando molta attenzione politica e abilità diplomatica, due doti che, a Liberazione avvenuta, furono di indubbio aiuto alla politica ambigua (per non dire collaborazionista) del Vaticano con il fascismo. Accolse anche ebrei, come fecero molte istituzioni religiose cattoliche. Ma quello che gli viene rimproverato è la politica del silenzio, lui che sapeva, nei confronti dell'avvento del nazismo e della Shoà in particolare. Un giudizio da dare sul piano storico, che analizzi luci ed ombre, ma che dovrà sempre tenere conto di quanto è avvenuto. Non a caso Giovanni Paolo II, nel suo viaggio in Israele, davanti al Muro Occidentale, chiese perdono per i mali che la chiesa aveva inflitto agli ebrei nei secoli, senza escludere alcun periodo. Come vede, Papa Pacelli lo si può ricordare in molti modi. Beatificarlo è un'offesa nei confronti di quanti sono state sterminati mentre lui e la sua chiesa tacevano. Per quanto riguarda Gesù e la "Terra Santa", mi permetto di ricordarle che era un ebreo e che viveva nel regno degli Ebrei. Uno Stato che oggi è tornato ad esistere e si chiama Israele.

La saluto molto cordialmente.  Angelo Pezzana


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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