Gentile Redazione, vi leggo sempre con interesse ed apprezzo la vostra obbiettivita' e il vostro coraggio nella lotta contro i detrattori di Israele e del popolo ebraico. Ma nella violenta polemica che conducete contro il prof. Ariel Toaff, che ricordo come mio apprezzato insegnante all'Universita' Bar Ilan nel lontano 1982, mi sembra abbiate preso piu' di un abbaglio. Le sue tesi (certamente non quella che gli viene ingiustamente attribuita di avere avallato lo stereotipo dell'omicidio rituale) verranno discusse nel congresso dell'AJS a Washington il 21 dicembre prossimo in una sessione plenaria. La piu' importante rivista scientifica di Francia gli Annales ESC gli hanno dedicato nell'ultimo numero oltre 40 pagine, assai obbiettive. In Israel Adi Schwartz sull'Haaretz ha presentato assai positivamente la seconda edizione del libro e il prof. Roni Weinstein, uno dei critici della prima edizione, l'ha recensita nuovamente e questa volta con molti elogi. Quanto alla "cultura del sangue" in ambiente ashkenazita medievale, sappiate che le tesi di Toaff sono generalmente accettate e apprezzate dagli ambienti storici israeliani. Del resto anche i suoi recensori piu' critici di un anno fa, come Prosperi, Busi e Introvigne, si guardavano bene dallo squalificare questa parte delle ricerche di Toaff (andate a rivedere quelle recensioni). Qui in Israele in molti abbiamo l'impressione che attacchiate Toaff senza averlo letto e per partito preso. Perche'? Forse la vera intenzione e' colpire qualcuno dietro di lui? shalom w-vrachah Dr. Amiram Yaeli Merkaz Historia La-am ardes Channa - Karkur Israel Director Merkaz Hi
Gentile amico, non c'è nessuna intenzione di "colpire qualcuno dietro Toaff". Il nostro ultimo intervento sulla questione, però, riguardava soprattutto un attacco alla comunità ebraica, tacciata di "stalinismo" e "integralismo". In Italia Toaff è presentato in ambienti antisemiti come un martire della libertà, di pensiero, perseguitato dagli ebrei. Sulla "cutura del sangue" in ambiente askenazita: può darsi che sia esistita, ma nel ricostruirla si dovrebbe, crediamo, prestare la massima attenzione ha separare le autonome elaborazioni del folklore ebraico dall'immagine che degli ebrei si formava la società maggioritaria cristiana. Nella nuova edizione del volume di Toaff, l'accusa di omicidio rituale scompare, ma compare la tesi dei "donatori", interessati, minori appartenenti a famiglie indigenti. Resta anche l'ipotesi di azioni criminali compiute per vendetta contro ragazzi e bambini cristiani. Entrambe le ipotesi continuano a non essere suffragate da prove. Detto questo, non non intendiamo negare e non abbiamo negato il diritto di discutere le tesi di Toaff. Abbiamo solo ribadito il diritto a non discuterle. Redazione IC