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Replica al giorno su "Pasque di sangue" 22/08/2008

E’ davvero sorprendente l’attacco di Achille Scalabrin agli ebrei che hanno criticato e criticano “Pasque di sangue” di Ariel Toaff. Il libro del professor Toaff è stato demolito dagli storici per quanto riguarda la metodologia – esempio clamoroso: prendere per buone le confessioni estorte sotto tortura -  e l’assenza di una documentazione originale che giustificasse un nuovo studio su un caso chiuso per la storiografia ed anche per la Chiesa cattolica che ha annullato la beatificazione del piccolo Simone. Proprio grazie alle serie critiche operate da alcuni storici intervenuti dopo la pubblicazione della prima edizione del libro di Toaff, quest’ultimo decise di apportare delle modifiche al suo saggio che tutti speravamo dirette ad esprimere dubbi sulle certezze della prima ora. Viene reso noto che in questa seconda edizione, su nessuna base documentata ma sulla mera ipotesi (di cui il libro abbonda), una non ben identificata “cultura del sangue” causata da un altrettanto non documentato viscerale anticattolicesimo serpeggiava diffusamente nella comunità ashkenazita italiana. L’exploit di Ariel Toaff, considerato che il suo libro non è un saggio storico, è un veicolo di pregiudizi assai pericolosi e fin troppo abusati tragicamente per gli ebrei nei secoli ad oriente come ad occidente. In compenso, Ariel Toaff  è diventato la star dei blog antisemiti ed antisraeliani. Che dire poi di Franco Cardini che lo Scalabrini interpella per sostenere le sue tesi???! Ovviamente partigiano di Ariel Toaff come già in passato lo fu di Piccardo dell’UCOII con una prefazione antisemita del Corano di cui Piccardo fu autore interpretativo nel modo più radicale. Che proprio gli ebrei debbano fare pubblicità ad uno squallido exploit ideologico ed economico è un po’ troppo pretendere! Teniamoci piuttosto gli insulti dello Scalabrin quali “fondamentalisti” “integralisti” o “stalinisti”. Anche questi insulti rientrano nello stile delle presunzioni ed ipotesi così care al gruppo autore e sostenitore di “Pasque di sangue”.

 

 

Danielle Sussmann


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