Unifil ha ragione, la replica di Israele è come quella di Hezbollah la cronaca faziosa di Francesca Caferri
Testata: La Repubblica Data: 17 agosto 2008 Pagina: 15 Autore: Fraqncesca Caferri Titolo: «Libano, i caschi blu accusano Israele "Viola gli accordi di pace dell´Onu"»
Francesca Caferri su La REPUBBLICA del 17 agosto 2008 presenta con rilievo unilaterale le critiche di Unifil a Israele, e accomuna la replica di Gerusalemme alle "critiche" di Hezbollah indispettito perché il generale Graziano "avrebbe ordinato ai suoi uomini di salvare eventuali piloti israeliani abbattuti nel sud del Libano".
Ecco il testo completo:
La missione Unifil in Libano ha ottenuto il rispetto della maggior parte dei punti del suo mandato nonostante le «difficili condizioni» in cui si trova ad operare, ma lamenta, ancora una volta, il mancato rispetto da parte di Israele di tutti i punti della risoluzione 1701 che ha messo fine alla guerra fra Libano e Israele del luglio 2006: in particolare, rimprovera allo stato ebraico i continui sorvoli da parte dei suoi caccia del territorio libanese e l´occupazione del villaggio libanese di Ghajar, una «violazione permanente» della 1701. Le parole pronunciate dal generale Claudio Graziano nei giorni scorsi alle Nazioni Unite, benché non nuove, hanno scatenato una tempesta in Israele: in un articolo intitolato «L´ambasciatore israeliano incontra il capo di Unifil riguardo alle sue critiche a Israele e alle lodi a Hezbolah», il quotidiano Haaretz racconta come il rappresentante israeliano all´Onu abbia voluto incontrare personalmente Graziano per chiedergli chiarimenti sulle dichiarazioni rilasciate alla stampa. Graziano, spiega Haaretz, ha rimproverato a Israele «violazioni permanenti» alla risoluzione 1701 per i continui sorvoli su territorio libanese e per la presenza di suoi uomini a Ghajar e avrebbe invece lodato Hezbollah perché riconosce la risoluzione Onu e per «l´eccellente cooperazione» stabilita con i caschi blu. Una frase, quest´ultima, di cui non si trova traccia nel resoconto della conferenza stampa sul sito web delle Nazioni Unite. L´Unifil non è nuova alle critiche: da luglio a questa parte è finita per due volte nel mirino della stampa israeliana che ha accusato prima i soldati italiani della missione di aver fatto il saluto militare alle salme di guerriglieri Hezbollah restituite in uno scambio di prigionieri, poi il comando generale di aver voluto nascondere un episodio in cui caschi blu, sempre italiani, sarebbero fuggiti di fronte a miliziani Hezbollah. Ma la missione è stata attaccata anche dalla stampa libanese filo-Hezbollah: per il quotidiano Al Akhbar lo stesso Graziano avrebbe ordinato ai suoi uomini di salvare eventuali piloti israeliani abbattuti nel sud del Libano, in violazione delle norme Onu. Sarà per questo che gli uomini del generale italiano scelgono la linea del silenzio per commentare le ultime accuse: «La riunione con l´ambasciatore israeliano era prevista da tempo e si è discusso solo della la risoluzione 1701. E il comandante non ha detto nulla di nuovo: sono anni che denunciamo i sorvoli e l´illegalità della situazione di Ghajar», dicono da Naqoura, sede del comando Unifil. Al di là delle parole è indubbio che negli ultimi mesi la tensione attorno a Unifil stia salendo: il crescente potere di Hezbollah all´interno del nuovo governo libanese preoccupa gli israeliani. E se, come pare, nelle possibili elezioni anticipate in Israele il candidato da battere sarà il ministro degli Esteri Livni, che negoziò la 1701, non c´è miglior arma contro di lei che denunciare il fallimento della risoluzione e delle truppe Onu chiamate ad attuarla.