Intolleranza olimpica l'iraniano Mohammed Alirezaei rifiuta di gareggiare con l'israeliano Tom Beeri
Testata: La Repubblica Data: 10 agosto 2008 Pagina: 56 Autore: Fabrizio Rocca Titolo: «"Non scendo in acqua con un israeliano"»
Da La REPUBBLICA del 10 agosto 2008:
PECHINO - Lo scontro Iran-Israele arriva nella vasca del Water Cube, la bellissima piscina olimpica dei Giochi di Pechino, alle 20,35, ora cinese. Batteria 4 dei 100m rana: l´iraniano Mohammed Alirezaei non si presenta alla partenza. E´ in gara con un austriaco, un turco, un serbo, un estone, un cinese, un islandese. E un israeliano, Tom Beeri che finisce quarto e non si accorge nemmeno dell´assenza dell´altro. Ufficialmente - come dice il portavoce della squadra Wahid Muradi - il nuotatore iraniano è ricoverato in un ospedale di Pechino per un´infezione intestinale, in realtà Alirezaei non si è presentato perché gli iraniani si rifiutano di partecipare a gare insieme a israeliani. E l´Iran, com´è noto, non riconosce nemmeno l´esistenza stessa di Israele. L´agenzia di stampa iraniana in mattinata aveva affermato che il nuotatore aveva l´autorizzazione a gareggiare dal proprio comitato olimpico in quanto i due sarebbero stati ben distanti in gara. Proprio così, distanti. «Alirezaei è in prima corsia e il rappresentante del regime sionista - aveva proprio detto il rappresentante del comitato olimpico iraniano - in 7, quindi non saranno uno di fronte all´altro». Alirezaei, 23 anni, è stato il primo iraniano a conquistare in luglio la qualificazione in Croazia a una gara di nuoto alle Olimpiadi, senza fare uso di wild-card. I rapporti ad altissima tensione tra Iran e Israele fanno quindi ancora corto circuito anche nello sport. Il presidente iraniano Ahmadinejad nega l´esistenza stessa del paese, è arrivato ad augurarsene la fine, nega lo sterminio degli ebrei. Israele dall´altra parte considera il progetto nucleare iraniano una pericolo e minaccia interventi militari. In conseguenza di tutto ciò le defezioni di iraniani in presenza di atleti israeliani sono frequenti. E hanno spesso comportato pesanti squalifiche: per questo ufficialmente si cerca di nascondere le assenze con motivi di salute. Il caso più clamoroso risale ad Atene 2004, il due volte campione del mondo di judo (cat. 66 kg) Arash Miresmaeili, portabandiera alla cerimonia d´apertura e favorito per l´oro, si rifiutò di combattere al primo turno con l´israeliano Ehud Vaks. Si fece trovare fuori peso. «Mi sono allenato per mesi - disse - ma mi rifiuto di battermi con un israeliano, in solidarietà col popolo palestinese». Il presidente Khatami disse così: «Miresmaili sarà ricordato per sempre fra le glorie iraniane». Ahmadinejad, allora sindaco di Teheran, sullo stesso tono: «Non ha avuto la medaglia d´oro, ma col suo rifiuto si è guadagnato l´onore eterno». Al ritorno in patria fu accolto come un eroe ed ebbe un premio di 115.000 dollari. Tempo dopo Miresmaeili ammise: «Il ritiro fu una decisione molto difficile». Di certo la storia era ben presente ad Alirezaei quando non si è presentato in piscina. Beeri, l´israeliano, ha alzato le spalle: «Non m´importa nulla, però la politica non dovrebbe entrare nello sport».