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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
04.08.2008 Fuga da Gaza in Israele, e ritorno
la cronaca di Davide Frattini

Testata: Corriere della Sera
Data: 04 agosto 2008
Pagina: 14
Autore: Davide Frattini
Titolo: «Palestinesi, lo scontro continua Hamas processa i nemici fuggiti»
Dal CORRIERE della SERA del 4 agosto 2008, la cronaca di Davide Frattini:

GERUSALEMME — Il clan degli Hilles è tra i pochi che hanno potuto rimanere armato. Fino a sabato. Quando Hamas ha deciso di colpire la roccaforte della famiglia legata al Fatah (11 morti, oltre 100 feriti) e centottanta miliziani del gruppo sono fuggiti in Israele, verso la Cisgiordania. «Adesso che i fondamentalisti hanno consolidato il potere, gli Hilles non sono più utili», spiega Avi Issacharof sul quotidiano israeliano
Haaretz. «Siamo tanti e potenti, Hamas non vuole persone influenti nella Striscia di Gaza», commenta Ahmed, il capo-clan.
Sul destino degli Hilles, il presidente Abu Mazen e il primo ministro Salam Fayyad hanno cambiato idea. Sabato il raìs della Muqata ha chiamato Ehud Barak, ministro della Difesa israeliano, perché lasciasse entrare i fuggitivi. La richiesta è in qualche modo caduta e trentadue palestinesi (sui centottanta che hanno passato il confine) sono stati rimandati indietro. Passata la frontiera, sono stati fermati per essere interrogati dalla forza esecutiva di Hamas. «Abbiamo avuto rassicurazioni sulla loro sicurezza da un mediatore straniero », ha spiegato una fonte dell'esercito israeliano alla France Presse. Il «mediatore straniero » sarebbe l'Egitto e soprattutto il capo dell'intelligence Omar Suleiman. Dopo aver negoziato il cessate il fuoco tra Israele e Hamas, stava lavorando alla ripresa del dialogo tra le fazioni palestinesi.
Il governo fondamentalista è convinto che gli Hilles stiano nascondendo i sospetti e i ricercati per l'attentato di dieci giorni fa sulla spiaggia, che ha ucciso cinque uomini delle Brigate Ezzedin Al Qassam e una bambina. «Se sono scappati, vuol dire che sono colpevoli», commenta Sami Abu Zuhri, tra i portavoce del movimento. «Quelli che hanno infranto la legge subiranno un'inchiesta e se sono colpevoli, verranno condannati ».
Le violenze tra i due gruppi palestinesi sono ricominciate, pochi giorni dopo l'appello di Abu Mazen all'unità nazionale. Gli scontri tra Fatah e Hamas stanno rivelando divisioni al loro interno. Ahmed Hilles ha accusato l'(ex) uomo forte di Gaza, Mohammed Dahlan, per i nuovi disordini, anche se tutt'e due dovrebbero essere fedeli al presidente. Nella Striscia di Gaza, raccontano che la bomba alla spiaggia potrebbe essere il segnale di una faida dentro all'ala militare di Hamas, per il controllo dell'esercito e della strategia da tenere verso Israele.

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