Io non condivido le critiche feroci e le coltellate (verbali) nella schiena diventate ora di moda fra i commentatori, molti dei quali non hanno mai preso in vita loro una decisione politica importante. Catapultato al posto di Premier in seguito alla malattia di Arik
Sharon
, con una maggioranza scarsa che imponeva una vasta coalizione, Olmert ha dovuto affrontare il sequestro di due soldati israeliani da parte dell’Hizbollah. Oggi è facile affermare che la decisione di entrare in Guerra col Libano fu prematura, e che la guerra stessa fu condotta male. Ciò significa ignorare le responsabilità di un Capo di Stato Maggiore, Dan Halutz, che riteneva possible combattere con la sola aviazione. Il Ministero degli Esteri avrebbe dovuto mettere in guardia sulle reazioni internazionali che avrebbero impedito ben presto di martellare il Libano con l’aviazione, ma come è noto il Ministero degli Esteri è quasi inesistente e non da oggi.
Si rimprovera a Olmert di aver posto a capo
del
Ministero della Difesa un sindacalista con nessuna esperienza militare, ma questa dovrebbe essere
la norma. I
politici che dovrebbero avere una visione più ampia ed includere anche considerazioni di politica internazionale, debbono prendere le decisioni e lasciare all’esercito il compito di metterle in pratica. Un civile a capo della Difesa non è un’anomalia e dovrebbe permettere invece di rimettere in questione alcune certezze dei militari. Ma si presume che il civile abbia la capacità di porre le domande giuste e di non credere ciecamente a quanto affermano certi militari. In un certo senso Amir Peretz ha peccato proprio perchè voleva giocare a fare il militare e non perchè era un civile.
Quanto a Olmert può darsi che abbia preso la decisione della Guerra nel Libano fidandosi troppo delle assicurazioni dei militari. I critici odierni sarebbero stati i primi a lanciare critiche ancor più feroci contro Olmert se avesse soprasseduto e se avesse posticipato o rimandato alle calende greche l’attacco militare. Israele è un paese di impazienti dove vige la soluzione dello “sbeng wegamarnu”, diamo un colpo e facciamola finita. Ciò è dovuto anche alla stampa veramente libera di un paese democratico, dove pullulano gli esperti militari. Un premier israeliano non potrebbe mai agire come fece Hafez el Assad, allora Presidente della Siria, che pur avendo avendo perduto 84 aerei da combattimento nei primi due giorni della Guerra del Libano del 1982, non reagì affatto. Solo dopo alcune settimane, al momento che sembrò propizio a lui e coi mezzi che gli erano più affini Assad scatenò una serie di attentati che seminarono la morte fra Israeliani, Americani e Francesi.
Per quanto riguarda lo scambio di prigionieri effettuato con l’Hizbollah, coloro che lo hanno bollato di “disastroso” ignorano quanto profondo sia nell’opinione pubblica israeliana il sentimento che si debbono riportare a casa i soldati israeliani a qualsiasi prezzo.
Non si deve dimenticare che Olmert ha iniziato un nuovo processo di pace con l’Autorità Palestinese di Abu Masen ed un negoziato promettente con
la Siria. Nel
nostro giudizio su Olmert , queste aperture dovrebbero essere considerate ben più importanti delle inchieste giudiziarie su fatti avvenuti molti anni fa che potevano benissimo attendere la fine
del
suo mandato. Soprattutto quando si consideri che i suoi possibili rimpiazzanti ci lasciano molto scettici o perchè privi di esperienza o invece proprio perchè l’esperienza l’hanno già fatta.