Contatti Siria-Israele e sanzioni all'Iran due notizie dal Medio Oriente
Testata: Avvenire Data: 02 agosto 2008 Pagina: 14 Autore: la redazione Titolo: «Contatti Siria-Israele, Mofaz: «Avanti anche dopo le dimissioni di Olmert» - La Casa Bianca: pronti a sanzioni all’Iran»
Da AVVENIRE del 2 agosto 2008 (pagina 14), un articolo sulle dichiarazioni di Shaul Mofaz, candidato alla successione di Olmert alla guida del partito di governo Kadima sui contatti tra Israele e Siria:
GERUSALEMME. I contatti di Israele con la Siria in vista di un possibile accordo pace dovrebbero continuare, «senza precondizioni», anche dopo l’addio del premier israeliano Ehud Olmert. Lo ha detto il vice-premier Shaul Mofaz, uno dei candidati alla successione di Olmert. «La mia opinione e il mio obiettivo sono quelli di continuare ad avere contatti con la Siria, senza precondizioni – ha affermato Mofaz durante un discorso a Washington – e la strada è la pace per la pace». Il premier israeliano Olmert e il presidente siriano Bashar al-Assad avevano annunciato in maggio l’inizio dei contatti tra idue Paesi sotto la mediazione turca. A pagina 15 una breve sul monito delle Casa Bianca all'Iran:
WASHINGTON. Monito della Casa Bianca all’Iran: qualora rifiutasse l’offerta rivoltale in cambio della sospensione dell’arricchimento dell’uranio, la Repubblica islamica si esporrebbe a nuove sanzioni internazionali. «Ci sono conseguenze negative in arrivo se gli iraniani non daranno una risposta positiva al nostro pacchetto d’incentivi, che è davvero molto generoso, e potrebbero manifestarsi sotto forma di sanzioni», ha avvertito Dana Perino, portavoce del presidente Bush, dalla residenza estiva di quest’ultimo a Kennebunkport, nel Maine. Poco prima da Washington un alto funzionario del Dipartimento di Stato aveva annunciato che gli Usa «si aspettano entro questo fine settimana» una risposta di Teheran sulla proposta formulata dai “5+1” per bloccarne il controverso programma nucleare; Il portavoce Usa non ha specificato se tale risposta debba essere resa nota già oggi , oppure domani. Meno rigida la posizione dell’Ue che, attraverso fonti riservate, ha ribadito di volere «nei prossimi giorni» da Teheran una «risposta chiara». In serata il presidente iraniano ha replicato alla Casa Bianca. Ahmadinajed ha minacciato il ricorso alla forza per salvaguardare il controverso programma nucleare del suo Paese. «Per i nostri nemici», è sbottato l’oltranzista leader di Teheran, «temi come quello nucleare sono pretesti. La ragione essenziale della loro ostilità contro l’Iran negli ultimi trent’anni è che da noi vogliono una marcia indietro, per poter poi sostenere che ci siamo arresi».
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