ho scritto giorni fa riguardo a quanto accaduto a naalin, dove un soldato israeliano ha sparato una pallottola di gomma sul piede di un palestinese legato e bendato.
nel mio precedente intervento ho messo in evidenza il fatto che in israele, differentemente rispetto a quanto avviene negli stati islamici, c'è libertà di informazione ed è stato possibile sapere ciò che è avvenuto e condannarlo. tuttavia sono rimasto deluso dall'aver letto su I.C. un articolo a firma della signora Fait in cui a mio avviso si sostenevano tesi sbagliate.
in primo luogo si sostiene che il soldato israeliano ha puntato a terra il fucile, quasi non volesse colpire il palestinese, quando dai video si vede in maniera assolutamente chiara l'opposto, ossia che il colpo è totalmente volontario, da qui la signora passa a sostenere che il soldato non andrebbe puntito perchè il suo comportamento è scusabile. non sono d'accordo, se si equipara israele alla siria allora si, è un comportamento sin troppo umano, ma se israele vuole rimanere uno stato democratico non puo' tollerare o addirittura giustificare deliberati atti di tortura.
inoltra considero importante spendere anche una parola sulle proteste palestinesi, io non so se siano violente come la signora fait sostiene, sarebbe opportuno in quel caso portarne fonti chiare, la testimonianza di un bel ragazzino con gli occhi azzurri che presta servizio nell'esercito non è una fonte attendibile, come non prendiamo per buone le dichiarazioni non confermate di qualche palestinese dovremmo fare altrettanto con gli israeliani, e magari certificare il numero di soldati morti, feriti, ricoverati e con quali cartelle cliniche a seguito della manifestazioni di protesta tanto violente. in mancanza di questi dati si fa solo quella propaganda che altrove si smonta punto per punto (quando a farla sono gli altri). infine la signora fait, che pure ha tutta la mia simpatia, non accenna minimamente alle ragioni della protesta riguardo alla bariera, non dice che è costruita all'interno dei territori palestinesi e non, come ogni confine che si rispetti, all'esterno, ne dice che ingloba la maggioranza dei pozzi.
insomma applicando all'articolo della signora fait le regole imparate da I.C. possiamo dire che
A) sostiene l'accientalità di un fatto contro le prove filmate
B) considera cosa da poco un atto che in democrazia non si puo' non condannare e anzi spera non venga condannato
C) descrive una situazione di "guerriglia" senza nessun riscontro oggettivo basandosi esclusivamente sul racconto di un soldato anonimo
D) non parla neppure per sbaglio delle ragioni che, dal punto di vista dei palestinesi, giustificano le proteste contro il tracciato della bariera.
lettera firmata
Di seguito, Deborah Fait risponde punto per punto alla lettera
in primo luogo si sostiene che il soldato israeliano ha puntato a terra il fucile, quasi non volesse colpire il palestinese, quando dai video si vede in maniera assolutamente chiara l'opposto, ossia che il colpo è totalmente volontario,
No, io non ho scritto che non intendeva colpirlo, ho scritto che da come puntava il fucile era chiaro che non voleva far male...infatti il piede non e' stato ferito ma solo tumefatto.
da qui la signora passa a sostenere che il soldato non andrebbe puntito perchè il suo comportamento è scusabile. non sono d'accordo, se si equipara israele alla siria allora si, è un comportamento sin troppo umano, ma se israele vuole rimanere uno stato democratico non puo' tollerare o addirittura giustificare deliberati atti di tortura.
Israele non e' che vuole, Israele e' uno stato democratico , infatti il soldato e' stato arrestato e il suo superiore e' sotto inchiesta. Questo avviene secondo la legge. Secondo i sentimenti io quel soldato lo capisco e mi fa pena. Certamente non mi fa pena il teppista.
inoltra considero importante spendere anche una parola sulle proteste palestinesi, io non so se siano violente come la signora fait sostiene, sarebbe opportuno in quel caso portarne fonti chiare, la testimonianza di un bel ragazzino con gli occhi azzurri che presta servizio nell'esercito non è una fonte attendibile, come non prendiamo per buone le dichiarazioni non confermate di qualche palestinese dovremmo fare altrettanto con gli israeliani, e magari certificare il numero di soldati morti, feriti, ricoverati e con quali cartelle cliniche a seguito della manifestazioni di protesta tanto violente.
Le fonti palestinesi voi (generalizzato) le trovate sempre credibili. L'ANSA pubblica sempre e solo le fonti palestinesi come fossero verita' assoluta. Al contrario dubitate sempre sulle fonti israeliane. E' indecente ma e' cosi'. Le proteste sono violentissime e di soldati feriti ce ne sono ogni volta che avvengono. Se per lei il soldato dagli occhi azzurri non e' credibile , questi sono problemi suoi. Proprio ieri hanno fatto vedere Niilin al TG israeliano ed e' guerra vera e propria.
in mancanza di questi dati si fa solo quella propaganda che altrove si smonta punto per punto (quando a farla sono gli altri).
Il vero guaio di Israele e' che e' incapace di fare propaganda. Se lo volesse fare manderebbe in tutto il mondo i filmati che vediamo noi, insisterebbe nello svergognare le menzogne ppalestinesi. Non lo fa perche' abbiamo altri problemi purtroppo. Io cerco solo di far sentire l'altra campana. Siete letteralmente sommersi dalla propaganda palestinese pubblicata sui media italiani, i miei scritti sono come una goccia in un oceano ma anche questa goccia da fastidio.
infine la signora fait, che pure ha tutta la mia simpatia, non accenna minimamente alle ragioni della protesta riguardo alla bariera, non dice che è costruita all'interno dei territori palestinesi e non, come ogni confine che si rispetti, all'esterno, ne dice che ingloba la maggioranza dei pozzi.
La barriera e' costruita dove serve, non e' un confine, e' un salvavita e va messa , anche in territori contesi, nei punti piu' pericolosi. Se no non servirebbe a niente.Se non ci fosse il terrorismo non esisterebbe la barriera. Altro che ragioni!
insomma applicando all'articolo della signora fait le regole imparate da I.C. possiamo dire che
A) sostiene l'accientalità di un fatto contro le prove filmate
Falso, non sostengo l'accidentalita' del fatto, a parte che finche' non finisce l'inchiesta le sue e le mie sono supposizioni, sostengo la non volonta' di fare male ma di spaventare.
B) considera cosa da poco un atto che in democrazia non si puo' non condannare e anzi spera non venga condannato
Considero cosa da poco , verissimo, per le ragioni di mcui sopra, considerato il motivo che ha portato all'arresto del teppista.
C) descrive una situazione di "guerriglia" senza nessun riscontro oggettivo basandosi esclusivamente sul racconto di un soldato anonimo
Lei dimentica che noi vediamo ogni giorno quello che succede la',non sono storielle, e non aspettavo un soldato dagli occhi azzurri per saperlo, il ragazzo mi e' servito per toccare con mano quello che i nostri ragazzi diciottenni devono vivere per colpa di teppisti aizzati da pacifisti internazionali.