Human Rights Watch scopre la violenza interna palestinese capirà che dipende dalla cultura dello jihadismo ?
Testata: Il Foglio Data: 01 agosto 2008 Pagina: 3 Autore: la redazione Titolo: «Ong assalite dalla realtà»
Un importante editoriale da pagina 3 del FOGLIO del 1 agosto 2008:
Hamas minaccia ora “una nuova Intifada interpalestinese” e continua a Gaza gli arresti di militanti di al Fatah, il partito del rais Abu Mazen. Al Fatah risponde, a suon di arresti, in Cisgiordania. Tanto che Human Rights Watch sospende le consuete denunce contro l’esercito israeliano e apre uno spiraglio di verità sui metodi barbari che i palestinesi infliggono ai palestinesi. Hamas è accusata di avere effettuato a Gaza “arresti arbitrari di avversari politici, torture di detenuti, di avere soffocato la libertà di espressione e di raduno e di avere violato diritti processuali di attivisti di al Fatah”. Crimini della stessa natura sono denunciati in Cisgiordania a carico del governo di al Fatah e a danno dei militanti di Hamas. Non è una novità: è dal 1936 che stragi e omicidi mirati di palestinesi perpetrati da palestinesi si susseguono (milleseicento sono state le vittime soltanto nel triennio 1936- 1939). La novità è che finalmente anche le anime belle si rendono conto che la società palestinese si concede un tasso intollerabile di violenza e abusi. Manca ancora il passo successivo, che per questi cultori del politically correct risulta piuttosto difficile. Il passo successivo è: i palestinesi non si ammazzano tra di loro per reagire all’occupazione israeliana (così come in Iraq sciiti e sunniti non si ammazzano tra loro per reagire all’occupazione americana). Si ammazzano tra di loro perché rispondono alla cultura dello jihadismo, alla cultura del “proselitismo attraverso la spada”.
Per inviare una e-mail alla redazione del Foglio cliccare sul link sottostante