In merito all'articolo di Igor Man sulle leggi razziali, pubblichiamo in copia questa e-mail inviata alla Stampa:
Il ciglio del “vecchio cronista” si vela di lacrime quando può ricordare, nell’ordine: le sue frequentazioni coi Potenti della Terra e in special modo quelle con l’Avv. Agnelli; le sue intrepide battaglie contro le armate dei Martini che andava distruggendo impavidamente con i suoi colleghi nei bar degli alberghi più”in” delle retrovie dei teatri di guerra; i periodi in cui gli ebrei erano perseguitati. Questo pifferaio di tutti i regimi arabi, incensatore di Arafat in tempi non sospetti – cioè quando questi si dichiarava, e faceva, il terrorista – non ha il minimo pudore a fare il difensore degli ebrei e l’”obiettivo” cronista (ah ah) delle nefandezze israeliane.
Se la forte memoria del “vecchio cronista” lo soccorre, egli ricorderà certamente quei versi di Brecht: “ Il macellaio grida ed i vitelli gli vanno dietro a passo militar. Davanti a loro le schiere dei fratelli che macellati sono stati già”: ecco, al Manzella – scusate al Man – non sta bene che i vitelli si siano ribellati e continuino a farlo. Mais où sont les Martinis du King David d’antan?
La misericordia del “vecchio cronista” è abbastanza ripugnante nell’uso strumentale che egli fa di quelle turpi leggi razziali.
Per favore, se proprio deve scrivere, continui a farlo sulla bellezza dei bar del Libano:lì è davvero credibile!
Giorgio Bertoldi