Leggendo la notizia su la Repubblica di oggi, p. 15, relativa al fatto di un soldato israeliano che spara un proiettile di gomma al piede di un palestinese, non ho potuto fare a meno di essere presa dal più nero pessimismo. Mi sono chiestainfatti come sia possibile realizzare la pace quando da una parte c'è un popoloi cui imperativi morali richiedono l'esecrazione unanime oltre che l'arresto per chi, impegnato nella difesa dai terroristi, ha gratuitamente provocato un ematoma a un alluce del nemico, un sopruso scoperto proprio grazie ai movimenti paciisti creati e organizzati dalla propria società civile, e dall'altra c'è invece un popolo di una barbarie talmente sanguinaria da festeggiare ufficialmente eunanimemente chi ha assassinato una bambina del nemico schiacciandole il cranio contro la roccia, oppure, come è successo non molto tempo fa, che riempie le strade delirando di gioia al vedere dei corpi di nemici dilaniati e gettati dalle finestre da eroi orgogliosi di mostrarsi alla folla ricoperti di sangue nemico. Patrizia Mignone
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