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Gad Lerner e il "dialogo" tra Hezbollah e Israele 21/07/2008
Scrive lei, nel suo commento riportato su Repubblica:
Il male è la fragilità del Libano, il bene è un inizio di dialogo tra i due
nemici.
Ancora una volta non posso non dispiacermi profondamente per la sua analisi
che è in totale contrasto con la realtà dei fatti (i due nemici non stanno
dialogando, e la trattativa portata avanti tramite una terza parte non
giustifica la sua affermazione).
La sua analisi, quelle parole che ho riportato, sono gravissime alla luce
dei diversi stati d'animo, riportati dai media del mondo intero, di quei due
mondi contrapposti (forse condannati per lungo tempo a non potersi
comprendere proprio perché non è un contrasto sanabile con trattative,
nell'immediato, ma è un contrasto di civiltà attualmente INCOMPATIBILI).
Ciascuno è libero di pensare quel che vuole, ma dovrebbe essere poi attento
alle conseguenze delle proprie parole. Coloro che scrivono come lei non
avvicinano certo una soluzione di quel conflitto, ma piuttosto ulteriori,
più gravi sciagure nel M.O..
La storia del passato, e l'analisi delle mentalità delle parti in conflitto
devono servire da monito per tutti coloro che si occupano di quel conflitto.
E proprio questa analisi lei, ancora una volta, non l'ha fatta.
lettera firmata


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