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L'appello x Tariq Aziz 20/07/2008

Pubblichiamo tre lettere sull'appello per salvare la vita a Tariq Aziz, Da parte nostra precisiamo, e ci scusiamo per non averlo fatto prima, che la nostra critica non era rivolta al nome di Marco Pannella, del quale abbiamo sempre stimato le battaglie, pulite e coraggiose. Noi siamo per un giusto processo, come giusto fu quello di Norimberga. Siamo contro la pena di morte, ma riteniamo che quando un uomo, con le responsabilità che Tareq Aziz ha avuto e condiviso, si macchia di crimini contro l'umanità, il verdetto non possa non tenerne conto. Non avere citato il nome di Marco, quale fautore dell'iniziativa, è stato un errore del quale facciamo ammenda, ma lo spieghiamo con la stima verso la persona, quasi un non volerlo coinvolgere con il nostro dissenso verso la sua iniziativa. Che possiamo  condividere se richiede un giusto processo, ma che ci trova contrari se ha come fine sottrarre un criminale della portata di Aziz al giusto verdetto. Per dirla tutta, ci è dispiaciuta l'assenza del PR da iniziative volte a salvare la vita di Regev e Goldwasser, proprio da quel partito che è stato il primo a difendere i diritti umani e civili dei Refuseniks sovietici quando tutte le altre forze politiche stavano in silenzio. Ma il PR ha dimenticato anche Gilad Shalit, lui ancora vivo nelle mani di Hamas, perchè non un appello internazionale per la sua liberazione ? Perchè una delegazione di deputati radicali non parte per Gaza chiedendo di verificare le condizioni nelle quali si trova ? Ne deriverebbe un'eco internazionale, molto utile al giovane prigioniero di belve feroci, che si comportano non diversamente dal tanto accudito Tareq Aziz. Questo ci aspettiamo da un PR in linea con le sue tradizioni. Tra Caino e Abele, pensiamo anche al secondo.

A)

Cari amici di Informazione Corretta., mi spiace che non vogliate firnare l'appello lanciato da Marco Pannella per salvare la vita a Tareq Aziz. Credo che la pena di morte non sia mai una soluzione ai problemi, sia moralmente inaccettabile e la contrasto anche se riguarda i più efferati criminali. Detto questo, siamo sul piano delle opinioni, giustamente  tutte sono rispettabili.Se andiamo sul piano dei fatti, però, mi stupisce che un sito come il vostro (che apprezzo e leggo sempre con piacere) giustamente paladino dell'informazione corretta, riesca a parlare dell'iniziativa di Marco Pannella senza citarlo mai in questa nota di oggi, 19 luglio 2008. Forse, una informazione corretta richiederebbe una citazione, anche in dissenso, no?

Roberto Davide Papini

B)

Il giorno in cui sono tornati a casa l due soldati israeliani, non sulle loro gambe, ma dentro due lugubri casse nere, ho scritto al Parito Radicale, di cui da sempre sono stata convinta sostenitrice, per motivare la mia non adesione all'appello a favore di Tarek Aziz. Pur, per principio, contraria alla pena di morte, spiegavo che, poichè la scelta delle battaglie da sostenere è discrezionale, mi sembrava più  opportuno che i radicali avessero intrapreso una battaglia volta alla liberazione di ostaggi (non prigionieri, come solitamente vengono definiti da media superficiali i soldati israeliani rapiti), cui è  stata negata l'applicazione delle convenzioni di Ginevra sui prigionieri di guerra, verso i quali la Croce Rossa ha mancato ai suoi compiti statutari, e la lista potrebbe allungarsi. Al contrario, Samir Kuntar, giudicato da un tribunale relagola in un paese, Israele, che non applica la pena di morte, oggi è  un uomo libero, impenitente, pronto a riprendere la sua lotta improntata all'odio e al disprezzo della vita.

Cecilia Nizza

C) 

a proposito del controappello del 19 luglio 2008.

se l'informazione dev'essere corretta, allora bisogna rimandare non a formigoni e al vaticano, ma al sito e alle ragioni esposte dal promotore di tale appello, ovvero marco pannella e a http://www.radicalparty.org/tareqaziz/form.php, cioè a quelle persone che si sono battute per la discontinuità rispetto al regime di saddam hussein e che si battono per l'ingresso di israele nell'unione europea (e la cui radio ospita settimalmente fiamma nirenstein).

ciò premesso, rimane la libertà di non condividere e di invitare a non firmare quell'appello, che non è né di formigoni né del vaticano, il cui 'relativismo dei valori' emerge anche dal modo di scegliere e difendere i propri 'amici'.

cordiali saluti. dott. marco zappella


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