Riprendiamo dal TIRRENO, l'articolo di Guido Guastalla,
Consigliere Comunità ebraica Livorno, dal titolo " La forza dell'odio":
Sono stato a Rosh Anikra:dove è avvenuto lo scambio fra due bare, posate con mala grazia sul terreno e cinque terroristi, colpevoli di delitti efferati; un cancello azzurro di solito sprangato costituisce il confine fra le colline del Libano e Israele; un paesaggio bellissimo che assomiglia molto alla Toscana.
Ho conosciuto Karnit Goldwasser, la moglie, e oggi sappiamo la vedova, di Ehud Goldwasser a Gerusalemme, nel marzo di due anni fa, nel giardino dell’Hotel King David. Era, ed è, una giovane donna, bella, esile e fragile ma animata da una forza straordinaria: conoscere la sorte e lottare per salvare la vita di suo marito, catturato dagli Hetzbollah, e all’origine della seconda guerra del Libano.
Probabilmente Ehud, di 31 anni e Eldad Regev di 27, morirono poco dopo l’attacco e la cattura. Ma il capo di Hetzbollah, Hassan Nassrallah ha deciso che una giovane donna da poco sposata e due famiglie non meritassero di conoscere la sorte dei loro congiunti.
Per la legge ebraica una donna sposata con un uomo il cui corpo non viene ritrovato non può risposarsi; ma Karnit era sicura che il suo Ehud fosse ancora vivo: lo disse a noi ( ci disse: “è duro dormire da sola nel letto nuziale”) e venne due volte in Italia per chiedere un intervento del Papa, di Giulio Andreotti e di Massimo D’alema, il Ministro degli Esteri equivicino, fotografato a braccetto con rappresentanti di quegli Hetzbollah che avevano negato a Karnrit di conoscere il destino del suo giovane marito.
Con grande dignità il padre di Ehud, Shlomo Goldwasser, di fronte a tante macerie morali ha detto: “se Nasrallah considera un grande risultato l’averci tenuto all’oscuro per due anni, allora mi fanno pena lui e il popolo libanese. Hanno perso 800 uomini e la loro intera economia”.
Fra i prigionieri liberati da Israele, accolto come un eroe, c’è quel Samir Kuntar, che dopo aver preso in ostaggio una famiglia israeliana, uccise con un colpo alla testa il padre e fracassò sulle rocce la testa della sua bambina di quattro anni. Forse è un fatto che merita maggior esecrazione di chi prende a calci un cagnolino
Rima Maktabi, di Al Arabyia ha giustificato l’esultanza dei simpatizzanti di Hetzbollah in questa maniera: “forse le azioni commesse dagli israeliani sono peggiori di quelle di Kuntar”.
Amos Oz, il grande scrittore israeliani, candidato al premio Nobel ha dichiarato: “E’ un giorno triste per Israele. Triste ricevere quei due corpi dei nostri soldati. Difficile vedere i fanatici che celebrano in Libano e a Gaza e altrove, la liberazione tra gli altri di un assassino che nel 1979 falcidiò una famiglia, compresa una bambina di quattro anni ed è ricevuto come un eroe in casa propria”.
Si fa tanto per non credere nella teoria di Samuel Huntington sullo scontro fra civiltà, ma quando avvengono simili episodi non c’è dialogo o buonismo che tenga: tra chi sta con Israele, con i suoi valori morali e chi appoggia Hetzbollah c’è un divario abissale.
Fortunatamente tremila anni di storia sono un baluardo invalicabile; qualunque cosa accada Israele e l’Ebraismo non rinunceranno per nulla al mondo ai valori di rispetto, giustizia ed amore anche nei confronti dei propri avversari. Sono queste l’eredità e i principi eterni fatti propri anche dal Cristianesimo e che contraddistinguono la nostra civiltà.
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