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Il Messaggero - La Repubblica - Il Manifesto - L'Unità - Il Sole 24 Ore - Avvenire Rassegna Stampa
17.07.2008 Chi giustifica il male e chi lo loda
rassegna di quotidiani

Testata:Il Messaggero - La Repubblica - Il Manifesto - L'Unità - Il Sole 24 Ore - Avvenire
Autore: Eric Salerno - Gad Lerner - Michele Giorgio - Umberto De Giovannangeli - Ugo Tramballi
Titolo: «Prigionieri a casa, Hezbollah esulta -Anche Nasrallah alla festa di Beirut -Scambio di prigionieri, a Israele solo due bare -Ma ora si riaccende la miccia del disarmo del Partito di Dio - La diplomazia delle spoglie - L'ultima sconfitta di una guerra inut»

Censura sull'eferratezza di Samir Kuntar nella cronaca di Eric Salerno pubblicata dal MESSAGGERO del 17 luglio 2008:

Dopo aver ucciso un agente di polizia, il comando fece irruzione in un edificio e  prese in ostaggio Danny Haran e sua figlia Einat di quattro anni. Prima di farsi catturare, uccise i due. La figlia minore degli Haran fu accidentalmente soffocata dalla madre che, nascosta in un armadio, le aveva tappato la bocca per impedirle di piangere.

( piangendo avrebbe segnalato ai terroristi, intenzionati a uccidere, il nascondiglio, ndr)

Lo scambio, sostiene Salerno è "una grande vittoria" per Hezbollah e per "il Libano nel suo insieme": il che implica che gli interessi del Libano coincidano con quelli dei terroristi sciiti.

Salerno ipotizza anche che "saranno giorni di lutto" anche per "le famiglie dei 180 militanti libanesi uccisi".
Non erano "militanti", ma terroristi, uccisi durante azioni terroristiche.

Inoltre, per ora, in Libano il lutto non si è visto. Si è vista una barbara esultanza per il lutto degli israeliani, e questo Salerno dovrebbe raccontare.

Il titolo del quotiadino romano ("Prigionieri a casa, Hezbollah esulta")
  dimentica completamente Israele e il suo lutto.

Mentre sulla maggior parte dei quotidiano si vede Samir Kuntar salutare a braccio teso, nell'immagine scelta dal MESSAGGERO lo fa con il pugno chiuso.

Il Fronte popolare per la liberazione della Palestina, cui Kuntar appartiene è un'organzizzazione marxista, Hezbollah un gruppo islamofascista. Kuntar non fa differenza, e dà una plastica dimostrazione della convergenza e dell'alleanza delle
idee assassine.

Gad Lerner, in un reportage per REPUBBLICA scritto dalla base Unifil scrive

Il martellante trionfalismo degli Hezbollah che hanno pavesato l´intero paese di striscioni («La libertà garantita da Nasrallah, l´umiliazione garantita a Olmert»), si giustifica in effetti con una banale considerazione: con loro Israele ha trattato lo scambio dei prigionieri, non con il governo libanese. Questo è un male: segno della fragilità dello Stato dei cedri. Ma è anche un bene: grazie alla tregua garantita dall´Unifil i due nemici si parlano, lanciano segnali, realizzano accordi.

Com'è possibile descrivere quanto è avvenuto con questi toni ottimistici ? I "due nemici si parlano, lanciano segnali, realizzano accordi" ? Non è avvenuto nulla di tutto questo. Israele ha riavuto  corpi dei suoi soldati, Hezbollah esulta perché un atto di terrorismo e una trattativa condotta in modo spietato e cinico, mantenendo sempre un crudele silenzio sulla sorte delle due vittime, hanno condotto alla liberazione di 5 terroristi. Non è stato un dialogo di pace !

Michele Giorgio sul MANIFESTO esalta la vittoria di Hezbollah, accusa Israele per i "morti civili" della guerra del 2006 ("Scambio di prigionieri, a Israele solo due bare" è il titolo dell'articolo) e si preoccupa che qualcuno possa chiedereil disarmo della "resistenza" di Hezbollah (nell'analisi: "Ma ora si riaccende la miccia del disarmo del Partito di Dio").
Il quotidiano comunista è l'ufficio-stampa degli islamo-fascisti.

Umberto De Giovannangeli su L'UNITA' trova che in Libano si sia esagerato un po':

La «diplomazia delle spoglie» può anche anticipare quella che evita altre spoglie, e cioè altre guerre, a bassa e alta intensità. L’importante, però, è non usare lo scambio per esaltare fuori dalle righe la propria «vittoria». L’importante è non eccedere.

L'"imporante è non eccedere" nell'esaltare gli assassini, nel proclamare la vittoria dei propri barbari ricatti, nel celebrare l'efficacia del terrore. Se in Medio Oriente non si eccedesse, in Europa si potrebbe continuare nell'illusione o nell'ipocrisia che fa ritenere Hezbollah - che è chiarissimo nel dichiarare i suoi obiettivi, i suoi metodi, il suo odio, il suo disprezzo per la vita-  un interlocutore di pace. Senza certe manifestazioni "sopra le righe", il signor u.d.g. potrebbe conservare la sua "buona coscienza". Continuare a ritenere che, se solo Israele facesse ancora un altro passo, se cedesse ancora una volta, i suoi nemici mortali cesserebbero di essere tali.

Ugo Tramballi  in un editoriale pubblicato sul SOLE 24 ORE sostiene che lo scambio di prigionieri rivela quanto fosse ingiustificata la guerra del 2006 per ottenere la liberazione di Regev e Goldwasser.

Davvero ? I festeggiamenti agli assassini e le autorità libanesi schierate al gran completo a riceverli, a fianco di Hezbollah, non rimandano piuttosto alla responsabilità della comunità internazionale, che chiese a Israele di sospendere i bombardamenti dei Libano e le azioni di terra e non seppe poi otttenere nemmeno un'ispezione della Croce Rossa che stabilisse le condizioni dei due sequestrati ?

AVVENIRE pubblica un incredibile articolo di Camille Eid, nel quale si esalta l'"estrema abilità" di Hezbollah nel condurre le trattative, in particolare il rifiuto

di fornire al­cun dettaglio sulla sorte di Eldad Regev ed Ehud Goldwasser

Sul quotidiano cattolico dunque, la tortura delle famiglie dei due sequestrati, incerte sulla vita e sulla morte dei loro cari, e la violazione del diritto internazionale umanitario vengono qualificati come "estrema abilità"

L'articolo si conclude con una giustificazione dell'esaltazione dell'infanticida Samir Kuntar

 A chi in Israele dice di «provare pena per un popolo che si vanta di simili eroi», qualcuno a Beirut fa notare che in Israele altri «eroi» nazionali, come Shamir e Begin, sono stati chiamati a guidare dei go­verni

Un paragone inaccettabile. Nè Begin nè Shamir nel periodo della lotta armata per l'indipendenza di Israele compirono mai massacri indiscriminati deliberati ed efferati come quello di Kuntar.

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