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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Il Giornale Rassegna Stampa
13.07.2008 Nuove minacce iraniane a Israele e agli Usa
le ha pronunciate Mojtaba Zolnur, rappresentante della Guida suprema nei Guardiani della rivoluzione

Testata: Il Giornale
Data: 13 luglio 2008
Pagina: 12
Autore: la redazione
Titolo: ««Se ci attaccano colpiremo 32 basi Usa»»
Da Il GIORNALE

In caso di attacco americano o israeliano ai suoi siti nucleari, l’Iran colpirà «32 basi Usa» nella regione e «il cuore di Israele». Stavolta a fare da portavoce alle minacce militari iraniane è Mojtaba Zolnur, vice rappresentante della Guida suprema, l’ayatollah Ali Khamenei, all’interno del famigerato corpo dei Guardiani della rivoluzione. L’avvertimento contro la presenza militare Usa in Medio Oriente non è nuova, solo che stavolta viene quantificata con un numero esatto: 32.
Il braccio di ferro tra la Repubblica islamica e l’Occidente sul controverso programma nucleare di Teheran si svolge ormai a ritmi serrati. Gli ultimi giorni hanno visto parole rincorrersi ad atti di forza. All’avvertimento sulla messa «a ferro e fuoco di Tel Aviv» se attaccati, i Pasdaran hanno fatto seguire manovre nel Golfo, durante le quali sono stati testati alcuni missili tra cui una versione aggiornata dello Shahab-3, in grado di raggiungere il territorio israeliano.
Non è difficile leggere dietro tali provocazioni e retorica il nervosismo che serpeggia all’interno del regime per le forti pressioni internazionali. Prova, invece, a camuffarlo il ministro degli Esteri, Manuchehr Mottaki, il quale ieri si è detto convinto che sia Washington che Tel Aviv «non hanno le capacità di affrontare una nuova crisi» nella regione.

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