L'Iran compra scimmie per testare armi biologiche la denuncia del Sunday Times
Testata: La Repubblica Data: 07 luglio 2008 Pagina: 15 Autore: e.f. Titolo: «"L´Iran compra scimmie per preparare armi biologiche"»
Da La REPUBBLICA del 7 luglio 2008:
LONDRA - Il traffico di animali a rischio di estinzione è di per sé motivo di scandalo, proteste e conseguenze giudiziarie. Ma quando si tratta di scimmie, gli animali più simili all´uomo, e ad acquistarle, in gran segreto, è un laboratorio scientifico iraniano, già sospettato in passato di avere condotto esperimenti nel campo delle armi biologiche, scatta un allarme internazionale: specie da parte di quei paesi, come Israele e Stati Uniti, che hanno minacciato più o meno apertamente azioni militari contro l´Iran, se il governo di Teheran non rinuncerà ai suoi piani di sviluppo nucleare per possibile impiego militare. La denuncia dell´operazione clandestina è stata fatta dal Sunday Times di Londra, che ha pubblicato ieri uno scoop sull´argomento: un´inchiesta compiuta dai suoi reporter in Tanzania, per fare luce, appunto, sul commercio illegale di specie protette. Forse i giornalisti inglesi pensavano di avere scoperto soltanto un traffico per scopi meno letali: c´è gente pronta a pagare qualsiasi cifra per procurarsi animali di specie rare. Invece hanno messo in luce qualcosa di ancora più serio. Un trafficante di quel paese africano, Nazir Manij, ha raccontato infatti al domenicale londinese di avere venduto quest´anno già duecentocinquanta scimmie di Vervet, una specie protetta, agli iraniani dell´Istituto Razi, specializzato in ricerche su vaccini e sieri. Al mercante era stato detto che le scimmie, vendute a 75 euro ad esemplare, sarebbero serviti per sperimentazioni di nuovi vaccini. Ma la motivazione gli è sembrata sospetta. Gli iraniani, infatti, hanno comprato molte scimmie che pesano soltanto un chilo e mezzo, e che dunque non sarebbero adatte per quel genere di sperimentazione. Il Sunday Times ipotizza che le scimmie servano per la messa a punto di armi biologiche e di antidoti ai medesimi armamenti. Il sospetto è rafforzato dal fatto che l´Istituto Razi è stato accusato a più riprese, in particolare dagli Usa, di condurre ricerche di quel tipo. E il peggio è che l´Iran potrebbe non essere il solo paese a sviluppare nuove armi in questo campo. Un altro trafficante della Tanzania, Filbert Rubibira, ha confidato di avere recentemente venduto una spedizione di scimmie alla Cina, anche queste destinate a essere impiegate per imprecisati «esperimenti scientifici» dalle forze armate cinesi. I giornalisti del Sunday Times si sono spacciati per acquirenti di animali da laboratorio per indurre i trafficanti a parlare. Le nuove rivelazioni coincidono con una ridda di supposizioni su un raid aereo israeliano, da qui alla fine dell´anno, per distruggere gli impianti nucleari iraniani, se Teheran non risponderà in modo convincente alle crescenti pressioni della comunità internazionale per garantire che i suoi programmi nucleari siano a scopo esclusivamente civile, e non per costruire armi atomiche. La stampa britannica riportava ieri indiscrezioni di esperti secondo cui sarebbe comunque difficile, per un raid aereo, distruggere completamente le centrali nucleari iraniane. Come che sia, le povere scimmiette africane non faranno una bella fine.