Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
"Discriminazione" contro i cittadini iraniani ? no, la decisione delle università olandesi di non ammetterli a corsi sul nucleare è solo autodifesa
Testata: Corriere della Sera Data: 06 luglio 2008 Pagina: 16 Autore: Maria Serena Natale Titolo: «Master nucleari vietati agli iraniani»
Il CORRIERE della SERA del 6 luglio 2008 pubblica un articolo incentrato sulle decisione di non ammettere a corsi avanzati nel settore nucleare studenti provenienti dall'Iran, presa da alcune università olandesi.
L'articolo riporta ampiamente i commenti negativi di alcuni studenti e docenti universitari e di deputati olandesi, che accusano il provvedimento di essere discriminatorio.
Ci chiediamo se costoro considerino accettabile il rischio di trasferire tecnologia nucleare al regime iraniano. Inoltre, sembra difficile immaginare che l'Iran permetterebbe a suoi cittadini di frequentare all'estero corsi avanzati che forniscono rare competenze tecniche e scientifiche se questi non fossero ritenuti fidati. Se gli studenti iraniani volessero effettivamente "scegliere l'Occidente" , come suggerisce un professore olandese , dovrebbero essere accolti, senza discriminazioni. Ma scegliere l'Occidente significa rompere ogni legame con il regime, non fare più ritorno in Iran (fino a che a governare saranno gli ayatollah), garantire che le competenze tecniche acquisite in Europa non verranno trasferite a Teheran. Chiedere questo non ha nulla a che vedere con la "discriminazione" etnica e nazionale. Il problema non sono gli iraniani, ma il regime totalitario che li governa.
Ecco il testo:
«L'università è diventata paranoica? » si domandava Eric ai primi di gennaio su un blog di studenti iraniani in Olanda. Il dubbio nasceva dalla decisione della prestigiosa University of Twente, seguita dalla Technische Universiteit di Eindhoven, di non ammettere ai corsi ricercatori provenienti dal-l'Iran: un provvedimento estremo, assunto per l'impossibilità di fornire al governo la «garanzia formale» che i ragazzi non avessero accesso a informazioni sensibili nel settore della tecnologia nucleare. Da venerdì scorso la garanzia deve essere fornita, per legge. La Gazzetta ufficiale ha pubblicato la norma frutto dell'accordo tra istituti universitari e ministeri degli Esteri, degli Interni e dell'Istruzione, che in sostanza vieta a cittadini iraniani di accedere a programmi di alta formazione «che possano contribuire ad attività di proliferazione nucleare in Iran e allo sviluppo di sistemi di trasmissione di armi nucleari». Si tratta di attività formative di livello pari o superiore al master, in un numero limitato di discipline, per le quali gli studenti interessati dovranno ottenere uno speciale permesso direttamente dal ministero dell'Istruzione. Sarà inoltre vietato l'accesso a cinque siti, compresi il reattore di Borssele e l'impianto dell'università di Delft, dove si conducono test nucleari e negli anni Sessanta studiò quell'Abdul Khadir Khan padre dell'atomica pachistana diventato famoso per aver venduto segreti nucleari ai «cattivi » della Terra come Libia, Iran e Corea del Nord. Da subito il provvedimento ha sollevato perplessità e polemiche, in ambito sia accademico che politico. Già in gennaio Robbert Dijkgraaf, professore di Matematica all'Università di Amsterdam, notava come potesse essere controproducente allontanare studenti «forti di un'eccellente tradizione fisica e matematica oltre che di una ricchissima cultura, molti dei quali scelgono l'Occidente proprio per sfuggire a un regime». Un gruppo di deputati socialisti ha avanzato dubbi di legittimità nei confronti di un provvedimento che di fatto discrimina gli studenti in base alla loro provenienza e dalle associazioni studentesche è arrivata l'obiezione di principio: va bene respingere soggetti con chiare intenzioni criminali, ma in tutti gli altri casi come negare il diritto allo studio sulla base di una semplice presunzione di colpa? Il provvedimento olandese rientra in un pacchetto di modifiche al decreto con il quale il governo di coalizione guidato dal cristiano-democratico Balkenende applica le sanzioni internazionali di primo livello previste dalla Risoluzione 1737 del Consiglio di Sicurezza Onu, una delle tre risoluzioni imposte in seguito al reiterato rifiuto di Teheran di sospendere i programmi di arricchimento dell'uranio che l'Occidente teme siano destinati alla realizzazione dell'atomica e che il governo di Mahmoud Ahmadinejad difende come legittimi e a fini esclusivamente civili. Proprio venerdì è giunta a Bruxelles la risposta ufficiale iraniana alla nuova proposta di cooperazione presentata da Unione europea e «5+1», il gruppo di Paesi chiamato a negoziare sul nucleare e formato dai cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania: la posizione di Teheran non cambia, «si va avanti nel rispetto della legislazione internazionale ». Ieri, mentre si rincorrevano le voci di possibili attacchi israeliani e americani agli impianti iraniani e il capo delle forze armate di Teheran minacciava di chiudere lo stretto di Hormuz, nodo strategico nelle rotte mondiali del greggio, il rappresentante per la politica estera dell'Ue Javier Solana si diceva disponibile a incontrare il capo-negoziatore iraniano Saeed Jalili. Il negoziato continua.
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