Se Dio non vuole Ayaan Hirsi Ali
Traduzione di Ilaria Katerinov
Rizzoli Euro 12,50
Nello scontro di due culture diverse, quella araba e quella ebraica, in un mondo di pregiudizi consolidati due solitudini si cercano e si incontrano.
Un bisogno profondo d’amore accomuna due adolescenti di dodici anni che vivono ad Amsterdam e frequentano la prestigiosa scuola Thorbecke: Eva Lieberman che ha perso la madre all’età di tre anni appartiene alla ricca borghesia ebraica e vive in un quartiere esclusivo di Amsterdam; Adan Zakhrour invece è figlio di una famiglia di immigrati marocchini e abita nel degradato e periferico quartiere di Slotermeer.
Selezionato per il “progetto di integrazione volontaria nelle scuole” avviato dall’amministrazione comunale di Amsterdam, Adan sa che dovrebbe essere grato al destino che gli ha concesso di accedere, insieme alla sorella Jamilla, ad una scuola così prestigiosa, in grado di aprir loro le porte ad un brillante futuro.
Eppure dopo tre settimane di lezioni Adan non è riuscito ad integrarsi e “si sente ancora un extraterrestre”. Il senso di inadeguatezza che pervade Eva Lieberman ha origine invece dagli scontri quotidiani con la matrigna Juli, la quale considera la sua figliastra, un po’ grassoccia, un “progetto” cui dedicarsi con impegno ma senza un briciolo d’amore. Incurante della disperazione della ragazzina, la obbliga a indossare abiti di sartoria francese con drappeggi preziosi che la fanno assomigliare a un “enorme pasticcino alla crema”, mentre le compagne di scuola “indossavano jeans aderenti e ballerine”.
La tenera amicizia che nasce fra i due adolescenti non è però scevra da quei pregiudizi che Adan ed Eva hanno attinto dalle rispettive famiglie d’origine. Ad Adan hanno insegnato che gli ebrei sono malvagi, “fanno rituali in cui bevono sangue umano”, odiano i mussulmani e li uccidono ovunque ne abbiano occasione, Eva invece è convinta che i mussulmani siano ladri, assassini, che rubino allo Stato e scippino le borse per strada.
E’ difficile smontare un simile castello di pregiudizi culturali, eppure Eva e Adan decidono di provarci.
Consapevoli di compiere un’azione ardita e oltremodo pericolosa, dapprima Adan invita Eva ad assistere ad una lezione dell’imam nella scuola coranica per insegnare alla sua giovane amica “come si diventa bravi mussulmani”, poi Eva sfida Adan a recarsi a casa sua per la ricorrenza di shabbat.
La rigidità delle famiglie, le usanze differenti, il cibo sconosciuto, l’intolleranza, i pregiudizi radicati e insormontabili, tutto congiura contro i due ragazzi e il loro ingenuo tentativo di conoscersi meglio si trasforma in una catastrofe.
Dopo una rocambolesca fuga assieme fino a Lunteren per visitare il cimitero di St. Mary dove era stata sepolta la madre di Eva, i due fuggiaschi vengono rintracciati dalla polizia e ricondotti dalle rispettive famiglie.
Il destino di solitudine che li attende - Eva in Svizzera in una finishing school per “diventare una signorina perbene”, Adan in Marocco in una madrasa per imparare a “comportarsi come si deve” - sarà l’ultima sconfitta di un mondo intollerante, incapace di accettare l’”altro” e di apprezzare la ricchezza che nella diversità ogni cultura reca con se.
In questo breve romanzo che si legge d’un fiato, l’autrice Ayaan Hirsi Ali, conosciuta in Italia per aver raccontato la sua vita e le sue battaglie di libertà nel libro “Infedele” (Rizzoli) e per aver scritto la sceneggiatura di Submission, il film per il quale il regista Theo van Gogh fu ucciso da un estremista islamico, denuncia senza ipocrisie i pregiudizi e l’odio che albergano nelle nostre città, sia nei quartieri abbienti sia in quelli degradati.
Arrivata in Europa nel 1992 dalla Somalia, Hirsi Ali ha studiato con impegno e sacrificio per integrarsi in un mondo così diverso dal suo del quale però ha saputo apprezzare e poi condividere i valori della tolleranza e del rispetto per i diritti umani.
Eletta deputata al parlamento dell’Aja nel 2006 Ayaan Hirsi Ali si è dimessa dal suo incarico a seguito di una contestazione sulla sua richiesta di asilo e da allora vive negli Stati Uniti sotto scorta, costantemente minacciata dai fondamentalisti islamici.
Con una prosa semplice e scorrevole che trae dal quotidiano ritmo e linfa, Hirsi Ali, definita da molti una “Rushdie al femminile”, ci regala un romanzo meraviglioso che vuol essere un monito e un avvertimento dinanzi al dilagare di un fondamentalismo che se non sarà fermato in tempo provocherà ancora vittime e sofferenze.
Giorgia Greco