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Giorgia Greco
Libri & Recensioni
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Riccardo Calimani Il mercante di Venezia 30/06/2008

Il mercante di Venezia           Riccardo Calimani

 

Mondadori                                       Euro 18,50

 

 

 

I romanzi d’intrigo e d’avventura si dividono in due categorie. Ci sono quelli in cui le imprese compiute dai protagonisti servono esclusivamente a far procedere la vicenda e ci sono quelli in cui la trama viene utilizzata come efficace strumento narrativo per rimandare ad altro e descriverlo. “Il mercante di Venezia” di Riccardo Caimani appartiene a questa seconda categoria. Il titolo evoca ovviamente il dramma di Shakespeare di cui è coprotagonista il celeberrimo usuraio ebreo Shylock. Credo che Calimani abbia ripreso volutamente quel celebre (e bellissimo) titolo rovesciandone però il significato, perché il suo ebreo ha caratteri opposti a quelli concepiti dal grande poeta inglese.

 

Siamo naturalmente a Venezia nel pieno di quel secolo XVI così drammatico per tanti aspetti. La Serenissima è assediata, la sua libertà messa a repentaglio dalla lotta che oppone in Europa Carlo V a Francesco I di Francia. Tra le parti in lotta c’è anche il battagliero papa Giulio II della Rovere, irritato dalle pretese libertarie che la Serenissima ostenta nei suoi confronti. Ma il XVI fu anche il secolo della Riforma di Lutero destinata a spaccare la cristianità, fu il secolo del Sacco di Roma (1527), durante il quale i lanzichenecchi di Carlo V misero la città a ferro e a fuoco. In questo quadro tempestoso, Calimani immagina la vicenda di una famiglia ebrea (i Conegliano) che, scacciata la sue proprietà in terraferma, s’installa a Venezia sotto la guida del vecchio e saggio patriarca Moses. Ometto le innumerevoli vicende che legano o dividono i vari personaggi, tra i quali spiccano le figure dei due figli di Moses, David e l’irrequieto Gabriele; la sua giovane sposa Sara, che dà al vegliardo una rinnovata energia; poi Stella, figlia anch’essa di Moses, che a un certo punto si lega al patrizio veneziano Francesco Sebastiano Giustiniani. Ma vera protagonista della storia è la stessa Venezia, città di lotta e di intrigo, di donne liberissime nei costumi e spesso brillanti nell’ingegno, di fazioni politiche e di una nobiltà non di rado infiacchita dall’uso sconsiderato del potere.

 

Con questo sfondo, gran parte della vicenda è dedicata alla famiglia Conegliano, della quale l’autore (veneziano, specialista di storia ebraica) si serve per ricostruire i complicati rapporti tra ebrei e gentili, i tentativi dei primi di emanciparsi, la drammatica scelta alla quale vennero costretti tra l’essere espulsi o rinchiusi in un ghetto cinto da mura (o da canali). Qui Calimani riesce a mettere insieme la capacità del narratore con una profonda conoscenza dei luoghi e dei fatti.

 

 

 

 

 

Corrado Augias

 

Il Venerdì di Repubblica

 


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