Diario di un’adultera Curt Leviant
Guanda Euro 18
Per chi ha già letto tutto Saul Bellow e aspetta con trepidazione l’autunno, quando uscirà il nuovo Philip Roth, ecco il romanzo da mettere in valigia. Strepitosa farsa erotica e commedia degli affetti con un finale dolentissimo, per due voci sole, gli amici-nemici Charlie Perlmutter e Guido Veneziano-Tedesco, e una voce fuori campo che racconta la storia dell’irresistibile Aviva, di cui Guido e Charlie si innamorano senza scampo. Ruota tutto intorno a lei, la bella Aviva, la più affascinante e attraente eroina “over 50” degli ultimi vent’anni, violoncellista di talento e poca fiducia in se stessa, figlia di ebrei tedeschi emigrati in Palestina a metà degli anni Trenta e poi in America. Educata all’antica, “nello stile rispettabile” e perbenista degli ebrei europei”. (“A vent’anni, venticinque, ventotto era ancora una bambina, la brava bambina che sua mamma voleva che restasse, con le labbra adeguatamente cucite” – le labbra tutte, come le dirà il dottor Gelbauer), Aviva ha sposato a vent’anni un impotente, sette in bianco, anzi “in bianchissimo”, poi avventure per pura curiosità con ragazzi e per bisogno d’affetto con un uomo scialbo, detto Cittàdelcapo, per finire di nuovo maritata con Rahamin Ramati, ebreo di Marrakech detto l’Arabo, violento e primitivo, col difetto più imperdonabile per un maschio: è taccagno. Adorabile ingenua e incostante suo malgrado, infine incontra Guido, ebreo ashkenazita veneziano, fotografo e sottaniere, sfrontato affabulatore e amante appassionato, che rivela alla bella la sua profonda natura sensuale, di cui il narcisista Guido gode e si preoccupa. Inizia a fare troppe domande e non risponde a quelle di Aviva, oppressa dall’ombra della moglie di lui. Come non bastasse, è ossessionato dall’idea di avere un’amante più vecchia di lui – Aviva ha 53 anni ma ne dimostra al più 38. Insomma, l’inconscio lavora. Tanto che Guido finisce per raccontare la sua storia con Aviva all’amico psicanalista Charlie, che cova qualche rancore di troppo per il bellimbusto, storie di ragazze soffiate sotto il naso, ai tempi. Tra queste Ava, la prima moglie di Guido, di cui lui ha scovato il “diario di un’adultera”. Ma è di Aviva che Charlie vuol sapere. Naturale che lei finisca nello studio di Charlie, alla ricerca d’un aiuto a lasciare Guido. “Diario di un’adultera” è il romanzo di un virtuoso del ritratto, che conosce tutti i trucchi del genere, si concede il divertissement di una godibilissima “appendice di delizie e sorprese” e affolla lo sfondo di figure sbozzate col talento di un Daumier. Per consegnare al lettore il magnifico ritratto di una bella donna vista con gli occhi di due uomini inutili.
Tiziano Gianotti
La Repubblica delle Donne