Denunciano la "tortura", ma non spiegano in cosa sarebbe consistita né chi ne sarebbe stato responsabile. E assolvono Hamas
Testata: Il Manifesto Data: 25 giugno 2008 Pagina: 0 Autore: Michele Giorgio Titolo: «Tortura, Israele e Anp finiscono sul banco degli imputati»
Organizzazioni palestinesi e israeliane denunciano la tortura, in Israele e nell'Autorità palestinese.
Nel caso di Israele le presunte "torture" a un certo punto risultano più generici "abusi" commessi individualmente da soldati israeliani tra il 2006 e il 2007.
Che le denunce siano o meno fondate, è chiara la carenza informativa dell'articolo, che non specifica la natura degli "abusi" e confonde le responsabilità individuali con quelle istituzionali, i singoli episodi con le politiche sistematiche.
Desta poi un certo stupore il fatto che nessuna critica sia stata mossa ad Hamas, che domina Gaza e non è certo tenera con gli oppositori politici (di Fatah, per lo più).
Che con il pretesto dei diritti umani le organizzazioni riunite a Ramalla abbiano condotto una campagna politica in favore dei terroristi islamisti ?
Considerando la definizione data dai loro portavoce, e ripresa senza battere ciglio dall'autore dell'articolo, Michele Giorgio, degli uomini di Hamas, organizzazione che a Gaza ha realizzato un golpe e che potendo farebbe lo stesso in Cisgiordania, si direbbe proprio di sì. Sarebbero, i terroristi islamisti detenuti dall'Autorità palestiense, "oppositori politici".
Ecco il testo:
Alzano la voce le organizzazioni palestinesi e israeliane contro la tortura e, in occasione della Giornata delle Nazioni Unite in sostegno delle vittime della tortura (26 giugno), il Rehabilitation center for victims of torture, assieme l'Italian consortium of solidarity (Ics), aprono oggi a Ramallah una conferenza internazionale e un seminario di due giorni sul rispetto dei diritti umani nei centri di detenzione in Israele e nei Territori occupati. Una iniziativa che si svolge a nome della coalizione Uniti contro la tortura, che raggruppa 15 organizzazioni (israeliane, palestinesi e internazionali) che si battono contro la pratica dei trattamenti inumani e degradanti. Tra i numerosi partecipanti ci sono Ruhama Marton, presidente e fondatrice di Medici israeliani per i diritti umani, Giuseppe Calandruccio, responsabile per i Territori occupati dell'ufficio dell'Alto commissario dell'Onu per i diritti umani, Buthaina Duqmaq, dell'Istituto Mandela per i prigionieri politici, e il deputato e attivista palestinese Mustafa Barghuti. La tortura è una pratica abituale contro i palestinesi in stato di detenzione. A denunciarlo qualche giorno fa è stato il Comitato contro la tortura in Israele (Pcati) che, in un rapporto, ha raccolto le testimonianze di 90 palestinesi torturati dalle truppe israeliane dopo essere stati arrestati (gli episodi si sono verificati tra il giugno 2006 e ottobre 2007). Pcati ha messo in evidenza che gli abusi si sono verificati mentre i detenuti erano ammanettati o non costituivano alcun rischio o pericolo per i soldati israeliani, oppure durante il trasporto dei detenuti nei vari centri di detenzione e nei centri stessi. A confermare le dichiarazioni dei palestinesi sono in molti casi proprio le ammissioni di diversi soldati e il Pcati perciò denuncia l'impunità che i comandi militari garantiscono a chi commette abusi e pratica la tortura. «È proprio nei centri di detenzione che avvengono le violazioni più gravi», spiega Martina Iannizzotto, direttrice dell'Ics nei Territori occupati, «l'obiettivo della conferenza è perciò quello di chiedere pieno accesso in questi centri, sia quelli sotto il controllo delle autorità israeliane che quelli sotto la responsabilità dell'Anp». Iannizzotto sottolinea che la tortura non viene praticata solo dai militari israeliani ma anche dalle forze di sicurezza dell'Anp contro gli oppositori politici in Cisgiordania, specialmente quelli islamici - «il 22 febbraio uno sceicco di Hamas, Majd Barghuti, è morto a causa delle sevizie subite dagli agenti della sicurezza», ricorda la direttrice dell'Ics - e a Gaza da parte di milizie di Hamas contro Fatah. La coalizione Uniti contro la tortura ha inviato una lettera al premier Ehud Olmert per denunciare la torture praticate dagli israeliani contro i palestinesi, ed un'altra al presidente palestinese Abu Mazen per chiedere che vengano aperti i centri di detenzione segreti, gestiti dai servizi di sicurezza, in cui vengono tenuti prigionieri e spesso torturati gli oppositori politici.
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