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L'Opinione Rassegna Stampa
24.06.2008 Due atteggiamenti opposti verso l'Iran
quello di Federpetroli e quello di Gianni Alemanno

Testata: L'Opinione
Data: 24 giugno 2008
Pagina: 0
Autore: Dimitri Buffa
Titolo: «Gianni Alemanno e Federpetroli, due atteggiamenti opposti»
Da L'OPINIONE del 24 giugno 2008:

Rispetto all’Iran di Mahmoud Ahmadinejad ci possono essere due differenti approcci: quello opportunistico dei petrolieri italiani e di alcune tra le associazioni che li rappresentano, come la Federpetroli, e quello della politica italiana che, come nel caso del sindaco di Roma Gianni Alemanno, sceglie di stare dalla parte degli studenti di Teheran che Ahmadinejad lo contestano. Così mentre gli studenti di Teheran ringraziavano il sindaco della capitale per la sua solidarietà e per l’annunciata intenzione di voler dedicare una strada di Roma in ricordo della rivoluzione pacifica del 1999, il presidente della Federpetroli, Michele Marsiglia, si schiarava senza sé e senza ma contro chi, come Israele, da tempo sta esercitandosi militarmente in vista di un possibile attaco alle centrali nucleari iraniane. Secondo Marsiglia, “le dichiarazioni di un possibile attacco all’Iran, veritiere o no, hanno scatenato una forte ansia tra gli operatori petroliferi ed in primis sui mercati internazionali”. Un’ansia che ovviamente non è per le sorti dello stato di Israele o per quelle dell’Occidente, ma solo ed esclusivamente per i problemi economici del gruppo che Marsiglia rappresenta.

Tempo fa, sempre nell’ottica della difesa ad oltranza degli interessi petroliferi con gli stati arabi, Marsiglia si scagliò persino contro Magdi Allam, reo di avere biasimato alcuni inviti e soprattutto alcuni invitati (tra essi Rachid Gannouchi) da parte dei professori dell’Orientale di Napoli in un convegno su “Islam e dialogo”. Per Marsiglia, con l’Iran “stiamo toccando una delle più grandi potenze mondiali per produzione di greggio, non solo, anche grande esportatore specialmente in Italia, ci sono molte raffinerie della nostra penisola che acquistano grandi quantitativi di greggio dalla Repubblica degli Ayatollah”. Poi anche la predica: “bisogna pensare alle conseguenze di alcune dichiarazioni che, già ora, lasciano sui mercati una situazione di panico per una possibile offensiva militare e poi pensare a quello che si potrebbe scatenare su tutto il settore petrolifero mondiale che condiziona a sua volte altri mercati, nonché le nostre relazioni diplomatiche.” Di tutt’altro tipo il respiro politico del sindaco di Roma Gianni Alemanno, che verrà anche dalla destra sociale (che a volte si è comportata con questioni che riguardano l’America e Israele né più né meno dei no-global di sinistra) ma che nel tempo ha imparato a distinguere il bene dal male: cioè i kamikaze da Israele.

Ebbene Alemanno ha avuto l’onore di venire ufficialmente ringraziato da sette attivisti e leader del movimento studentesco iraniano, rinchiusi tuttora nel carcere di Evin, a Teheran. Questo per la sua intenzione di volere dedicare al loro movimento una via di Roma. “Egregio signor Gianni Alemanno - scrivono Majid Tavakkoli, Ehsan Mansour, Abolfazl Jahandari, Mohammad Hasan Fallahizadeh, Saiid Derakhshandi, Sabbah Naseri e la studentessa Hedayat Ghazal - la data del 18 Tyr 1378 (9 luglio 1999) ha segnato una svolta nella storia della lotta per la libertà e contro la repressione del movimento studentesco iraniano e vorremmo ringraziarla profondamente per la sua attenzione e per le sue dichiarazioni a favore della proposta di dedicare una via di Roma a questa data storica: si tratta di una decisione che darebbe nuova linfa alla lotta di chi si batte per la democrazia in Iran”. A Marsiglia della Federpetroli di certo una lettera così commovente non gliela scriverà mai nessuno dei perseguitati politici iraniani. Magari, invece, un cartoncino di ringraziamenti da parte del tiranno Mahmoud Ahmadinejad, non gli verrà negato.

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