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La notte dei cristalli Martin Gilbert
Traduzione di Gabriella Cursoli
Corbaccio Euro 19,60
Esce a proposito nella bella collana Corbaccio diretta da Sergio Romano questo “La notte dei cristalli” di Martin Gilbert. Dico a proposito perché sessanta, settant’anni dopo i fatti, è facile che sia facilmente dimenticato, o addirittura ignorato, dai più giovani, ciò che accadde nell’Europa degli anni Trenta. Dall’oblio o dall’ignoranza possono nascere tentazioni mostruose che proprio quegli eventi (oltre alla costruzione dell’Europa unita) hanno contribuito a tenere a freno per tanto tempo. La denominazione Notte dei cristalli (Kristallnach) può voler dire poco per chi non sa. Questo libro racconta proprio quale vertice di orrore la civilissima Germania fu capace di raggiungere o di tollerare tra il 9 e il 10 novembre 1938.
Quella tragedia ebbe un antefatto. Un mese prima, il governo tedesco aveva espulso alcune migliaia di ebrei polacchi che erano stati ammassati in condizioni miserevoli alla frontiera. Il figlio di uno di loro, Herschel Grynszpan, saputo il fatto, si armò di un revolver e uccise un diplomatico dell’ambasciata tedesca a Parigi. Era il 7 novembre. A distanza di poche ore la Germania venne percorsa da uno spaventoso moto di rivolta durante il quale andarono distrutte o bruciate quasi mille sinagoghe (95 solo a Vienna), infrante nella notte a colpi di mazza le vetrine di numerosi negozi tenuti da ebrei (Kristallnach), arrestate e avviate ai campi di concentramento oltre trentamila persone.
Martin Gilbert, uno dei più illustri storici inglesi, noto come biografo di Churchill, ricorda anche che per una combinazione certo non casuale: “Ebrei tedeschi e austriaci che erano riusciti a trovare asilo in Italia dovettero cercarlo nuovamente per sfuggire alle leggi razziali di Mussolini, introdotte due giorni prima della Notte dei cristalli”. Fin dal 1938 il dittatore italiano s’era infatti accodato alle sciagurate decisioni prese dal futuro alleato nella guerra contro le democrazie occidentali.
Le razzie e le distruzioni di quella notte andarono sotto il nome di pogrom, con una definizione non del tutto adeguata. I pogrom furono sommosse antiebraiche che ebbero luogo alla fine dell’Ottocento per lo più in sperdute province russe.
La Notte dei cristalli, che Martin rigorosamente ricostruisce, si sviluppò al contrario sotto gli occhi dell’intero mondo grazie ai numerosi corrispondenti stranieri che ancora lavoravano in Germania. Quando alcuni giornalisti chiesero a Goebbels perché non avesse ordinato alla polizia di intervenire, egli rispose: “Non potevo intimare ai poliziotti di sparare a dei tedeschi; intimamente simpatizzavo per loro”. Il Terzo reich si preparava alla sua opera di sterminio.
Corrado Augias
Il Venerdì – La Repubblica
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