Ci era sfuggita sul CORRIERE della SERA di ieri, 20/06/2008, nella rubrica di Sergio Romano, una mail che riguarda l'Iran. Tra l'altro viene riportata da un lettore l'opinione del Generale Mini (nomen omen, con dei generali così stiamo freschi), ma da notare è la risposta di Romano, che, in poche righe, riassume il suo Ahmadinejad-Pensiero. Che l'Iran voglia distruggere Israele con la bomba atomica che sta costruendo, che insieme alla Cina sia il paese che impicca gli oppositori, che le donne adultere vengano lapidate in strada, che gli omosessuali vengano condannati alla pena capitale, tutto questo, per Romano, rientra evidentemente nella < saggezza > della classe dirigente iraniana, come lui la chiama. Ci paiono ragomenti sufficienti per inviare e-mail di protesta al direttore del CORRIERE della SERA che affida la rubrica delle lettere dei lettori ad un opinionista di tal fatta. Basta cliccare sulla e-mail la fondo della pagina, per inviare la propria opinione a Paolo Mieli, direttore del CORRIERE della SERA.
La saggezza Caro Romano, il generale Mini nel corso di una trasmissione tv ha sostenuto che il problema iraniano è ingigantito e che la dirigenza politica del Paese persiano è molto più saggia e responsabile di quanto non appaia attraverso i media occidentali. Lei è d'accordo? Giulio Prosperi giulio.prosperi@email.it Il generale Mini ha ragione. Insieme alla Turchia l'Iran è il solo Stato secolare del Medio Oriente con forti tradizioni politiche e amministrative. Ha una classe dirigente di buon livello ed è perfettamente in grado di sostenere negoziati lunghi e difficili con le diplomazie occidentali. Aggiungo, a proposito della saggezza e della responsabilità, che nella sua storia degli ultimi cento anni vi sono guerre subite, non provocate.
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