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Informazione Corretta Rassegna Stampa
18.06.2008 Diario dal kibbutz Saad
come si vive a tre kilometri dal confine con Gaza: inizia oggi la collaborazione con IC di Susanna Cassuto Evron

Testata: Informazione Corretta
Data: 18 giugno 2008
Pagina: 1
Autore: Susanna Cassuto-Evron
Titolo: «Diario dal kibbutz Saad»

Con questo articolo inizia a collaborare con Informazione Corretta Susanna Cassuto-Evron.  Abita nel kibbutz Saad, situato a tre kilometri dal confine con Gaza. In una zona, dunque, esposta al lancio dei razzi kassam e alle infiltrazioni terroristiche. Da domani mattina, 19 giugno, dovrebbe entrare in vigore un cessate il fuoco tra Israele e Hamas. Susanna Cassuto Evron, ci racconterà quel che accadrà.

Mi chiamo Susanna, sono nata a Firenze settantadue anni fa, prima figlia

dei miei genitori Anna Di Gioacchino e Nathan Cassuto. Ho passato la prima infanzia circondata da una numerosa famiglia, sempre al centro dell'attenzione di tutti i numerosi parenti. Poi e` arrivata la guerra, che a un certo momento e` divenuta molto minacciosa per noi Ebrei. Ci siamo nascosti al Convento Della Calza, con la Mamma e i miei fratellini David e Daniel. Poi in un'orfanatrofio gestito dalle Suore a Peretola, con la mia cuginetta Sara Campagnano. Poi ancora da una famiglia di partigiani che stavano vicino al ponte St. Nicolo`. La guerra fini`. I miei genitori erano stati deportati nei terribili campi di concentramento, e noi bambini con i nonni materni lasciammo l'Italia per andare a vivere nella terra della Bibbia.

Qui la nostra vita riprese il suo corso, scuola, studi, amici etc. Ma ci fu`anche la guerra d'indipendenza, e poi i primi passi del nuovo Stato. Nel 1955, finita la scuola superiore arrivai al Kibbutz Saad, ero sotto le armi, soldatessa, e fui mandata qui col mio gruppo per rinforzare il kibbutz che era vicino alla frontiera, allora egiziana. Nel '56 mi sposai con Reuven, anch’egli era arrivato qualche anno prima come soldato, per lo stesso motivo. La vita accanto alla frontiera non era facile, c'erano constantemente incursioni dei nostri vicini di Gaza, che venivano per ammazzare. Nel '56 la guerra del Sinai portò qualche anno (non molti) di quiete. Quando gli attacchi ripresero nel '67 ci fu` la guerra dei Sei Giorni, di nuovo anni di prosperità e quiete per noi e per i nostri vicini di Gaza, ma anche infiltrazioni di guerriglia. E di nuovo guerra nel '73, la guerra di Ottobre. Noi, con la nostra famiglia che divenne numerosa, sempre vicini al confine; in queste occasioni si subisce sempre bombardamenti e si vive nei rifugi. Poi nel '77 la pace con l'Egitto. Di nuovo un po' di quiete, di fronte a noi nella striscia di Gaza nuovi colonizzatori mettono su città e villaggi, e fanno sulle dune di Gaza un'agricoltura moderna molto ben riuscita. Ma i nostri vicini, che vedevano tutte queste meraviglie, invece d'imparare comiciarono quella che fù "la prima Intifada" e poi la seconda etc.

La nostra vita qui è constantemente minacciata, da missili Kassam e da bombe di mortaio. Le nostre case non sono protette, abbiamo dei rifugi per guerra convezionale, a distanza di due tre minuti da casa, ma il preavviso per i missili è di quindici secondi, abbastanza tempo per dire una preghiera... e per le bombe di mortaio non abbiamo alcun'avviso, solo, come in queesto momento, un'avviso poco chiaro, di non girare fuori perché i nostri vicini forse vogliono mandare qualche bomba. E così, aspettando un segnale di cessato pericolo, vi lascio

Susanna Cassuto-Evron


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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