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Due popoli una terra.
Quale soluzione per Israele e Palestina Benny Morris
Rizzoli Euro 12
Benny Morris, in “Due popoli una terra. Quale soluzione per Israele e Palestina?” aiuta il lettore ad avvicinare quel mondo.
Poi arriva il mandato britannico in Palestina. In Europa ci sono il nazismo e il fascismo. La Shoah. Nel novembre del 1947 una risoluzione Onu sancisce in Medioriente la nascita di due Stati “palestinesi”: uno ebraico e l’altro arabo. Da allora, e per ragioni terribilmente imperscrutabili, se gli ebrei celebrano quella stagione come festa d’Indipendenza, per gli arabi palestinesi tutto ciò è la nakba. Una “catastrofe” alla cui radice sta l’autodeterminazione che i palestinesi espressero con il rifiuto.
Questo rifiuto si ripetè nel 200, quando andarono in fumo gli accordi di Oslo. Alla radice del rifiuto arabo – e certo in un contesto di grande, inafferrabile complessità – c’è l’idea che l’autodeterminazione politica di Israele sia fittizia. Una sorta di eccezione a un principio comunemente assodato e valido per ogni altro popolo. Per quanto possa sembrare paradossale, la storia avrebbe soltanto da fare un passo indietro. E prima o poi lo farà: due Stati per due popoli vicini ma diversi – seppure ormai carichi di una reciproca somiglianza che ancora fomenta gli odi, ma che un giorno li aiuterà. Proprio come sanciva la risoluzione Onu del 29 novembre 1947.
Elena Loewenthal
Tuttolibri – La Stampa
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