Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Dibattito in Germania: ristampare il Mein Kampf ? favorevole una parte degli ebrei tedeschi
Testata: Corriere della Sera Data: 10 giugno 2008 Pagina: 14 Autore: Danilo Taino - la redazione Titolo: «La sfida degli ebrei tedeschi «Si stampi il Mein Kampf» - I neonazisti sono al 5%»
Dal CORRIERE della SERA del 10 giugno 2008, un articolo sul dibattito circa la riedizione del Mein Kampf di Hitler apertosi in Germania:
BERLINO — Uno dei libri più brutti e illeggibili del secolo scorso, ma sicuramente il più esplosivo, potrebbe tornare tra non molto nelle librerie tedesche. In Germania si è aperto un dibattito sull'opportunità di ripubblicare Mein Kampf (La mia battaglia), il contorto manifesto politico-ideologico che Adolf Hitler scrisse nel 1923 mentre era in prigione. Una parte consistente di società civile democratica — alcune organizzazioni ebraiche in testa — chiede che venga messo a disposizione del pubblico, in forma critica e commentata. Domenica scorsa, l'ultima voce ad aggiungersi a questo curioso movimento anti-nazista è stata quella di Lala Süsskind, presidentessa della Comunità ebraica di Berlino. Il tabù non ha più senso di esistere, dice: anzi, «il testo apre gli occhi di tanta gente sulle intenzioni di Hitler». Della stessa opinione Stephan Kramer, segretario del Consiglio centrale degli ebrei tedeschi, disponibile anche a contribuire a un'edizione critica. La discussione esiste per il semplice fatto che, dalla fine della guerra, in Germania Mein Kampf non è stato più pubblicato. Non perché, come spesso si pensa, una legge lo impedisca (anche se una nuova edizione potrebbe ricadere sotto il divieto di propaganda nazista), ma perché il copyright è nelle mani dello Stato della Baviera — che lo ereditò a guerra finita, all'interno del processo di denazificazione imposto dagli Alleati, dalla casa editrice nazista Eher Verlag — e da allora il ministero delle Finanze di Monaco non ha mai concesso i diritti del libro. Il problema, però, è che il copyright cessa 70 anni dopo la morte dell'autore, quindi il 30 aprile 2015. A quel punto, chiunque potrà pubblicarlo. Ora, Mein Kampf è davvero patetico e illeggibile, oggi ancora più che nel 1925, quando uscì nelle librerie della Repubblica di Weimar. Ma alcuni temono che edizioni non commentate possano diventare propaganda neo-nazista. Vogliono quindi anticipare e depotenziare quella data. Non tutti sono d'accordo. Salomon Korn, vicepresidente del Consiglio ebraico, pensa ad esempio che sia «inaccettabile» che la base ideologica dell'Olocausto sia pubblicata con il beneplacito dello Stato. Wolfgang Benz, del Centro per la ricerca sull'antisemitismo di Berlino ha detto al settimanale Spiegel che l'idea di un testo commentato è assurda: a ogni riga, sostiene, ci vorrebbe una nota più lunga per dimostrare la ridicolaggine e la pericolosità delle tesi sostenute. Mein Kampf è un misto di invettive anti-ebraiche, di presunte visioni del mondo, di programmi politici e di esperienze personali di Hitler che, in effetti, è difficile da commentare. Il Centro di documentazione di Norimberga, in Baviera, ha comunque preso l'iniziativa di chiedere il permesso di pubblicazione al premier bavarese Günter Beckstein. E l'Istituto di storia contemporanea di Monaco sarebbe disposto a intraprendere l'impresa di un'edizione «ragionata » del pensiero di Hitler.
Un' altra notizia dalla Germania, relativa al successo elettorale dei neonazisti:
BERLINO — L'estrema destra tedesca (Npd) ha ottenuto il 5,1% delle preferenze alle elezioni comunali che si sono tenute domenica nel Land della Sassonia, nell'est della Germania. Il risultato rafforza ulteriormente la presenza del partito nella regione, con un totale di 160 mila voti, quattro volte in più rispetto ai 41 mila voti registrati alle elezioni del 2004. Forte di questo successo la Npd potrà contare su un proprio rappresentante in ogni Comune della Sassonia. Non solo: in due comuni il Partito ha perfino battuto il socialdemocratici della Spd. Allo stesso tempo, però, la Cdu della cancelliera Angela Merkel, si è confermata al primo posto con il 39,5% dei voti, seguita dalla Sinistra (Linke) con il 18,7%. Il terzo principale Partito in Sassonia è la Spd con l'11,5% dei voti.
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