Gilad Shalit Quando il pesciolino e lo squalo si incontrarono per la prima volta 06/06/2008
Gilad Shalit Quando il pesciolino e lo squalo si incontrarono per la prima volta
Gilad Shalit, il caporale riservista con la faccia da secchione che i terroristi di hamas rapirono il 25 giugno di due anni fa in territorio israeliano al confine con Gaza, scrisse a 11 anni una favola che definire profetica è dir poco. Adesso l¹editore Giuntina, specializzato in testi ebraici, l¹ha fatta illustrare a 30 disegnatori israeliani e ne ha tirato fuori un libro commovente che si intitola ³Quando il pesciolino e lo squalo s¹incontrarono per la prima volta². Da pochi giorni è in vendita nella libreria Menorah a Roma in via Portico d¹Ottavia e su internet sul sito dell¹associazione Amici d¹Israele. I proventi saranno devoluti all¹associazione Karen Maor (www.habanim.org <http://www.habanim.org> ) che si occupa di aiutare economicamente le famiglie dei tre soldati rapiti da hamas ed hezbollah circa due anni orsono. Oltre a Shalit ostaggio di hamas, stanno nelle mani dei terroristi del partito di Allah, foraggiato dall¹Iran, i due riservisti Eldad Regev e Udi Goldwasser, sequestrati l¹8 luglio del 2006 all¹inizio della guerra nel sud del Libano. La favola scritta da Shalit quando aveva undici anni narra dell¹impossibile amicizia tra un pesciolino e uno squalo cucciolo che quando si incontrano in mare per la prima volta decidono di giocare insieme invece che di odiarsi e di tentare uno di uccidere e l¹altro di fuggire. Una specie di metafora del conflitto israelo-palestinese che solo la sensibilità di un bambino precoce avrebbe potuto cogliere con tanta poesia. Nel libro di fiabe i genitori dello squalo e quelli del pesciolino vietano ai due di vedersi mai più spiegando il loro rispettivo destino di divoratore e di divorato. Però i due pesci disubbidiscono e diventano grandi amici finchè non si presentano alle rispettive famiglie ittiche che decidono alla fine di assecondare il loro impossibile rapporto. Succederà così anche tra palestinesi ed israeliani? Sarebbe bello poterlo credere. Ma i movimenti terroristi che egemonizzano ed opprimono i palestinesi e i libanesi, esattamente come la mafia e la camorra comandano nei rispettivi territori, non hanno alcuna interesse ad aiutare gli uomini di buona volontà a fare la pace. Rimane il messaggio di speranza di un ragazzo undicenne che certo non poteva immaginare di venire rapito nove anni dopo proprio da quei pescecani assassini di hamas che spadroneggiano su Gaza.