Una lettera di Sergio Minerbi sulla memoria debole del quotidiano di Confindustria che torna a disinformare, in modo non dissimile dal giornale di Rifondazione
Testata:Il Sole 24 Ore - Liberazione Autore: la redazione Titolo: «Gaza, Hamas accetta l'offerta di Abu Mazen - Hamas ha accettato l'offerta di Abu Mazen»
Riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera dell'Ambasciatore Sergio Minerbi alSOLE 24 ORE
Alberto Negri sul Sole 24 Ore del 3 Giugno scrive:"Il mancato incontro con Ahmedinejad e` un`occasione perduta. " Egli aggiunge:"Le societa` italiane (...) hanno potuto cosi` realizzare grandi opere". Egli non ricorda che nel 1978-79 l`Iran rivoluzionario rifiuto` di pagare i debiti all`Italia, tra i quali 1 miliardo di dollari dovuti all`IRI per il porto di Bandar Abbas. Dopo lunghi palleggiamenti fra SACE e IRI alla fine il Governo Italiano decise che avrebbe pagato l`IRI. Forse si e` persa ora un`occasione per gettare dalla finestra un altro miliardo di dollari.
Sergio Minerbi
Il 6 giugno, a pagina 10, il quotidiano di Confindustria pubblica un articolo intitolato "Gaza, Hamas accetta l'offerta di Abu Mazen". Vi si legge:
Dopo un anno di rifiuto a negoziare con il movimento islamico, Abu Mazen mercoledì ha chiesto la riconciliazione ad Hamas e al resto delle fazioni
Anche in questo caso il SOLE 24 ORE si dimostra "smemorato". Il vero problema interno palestinese non è mai stato rappresentato dal"rifiuto a negoziare" di Abu Mazen. Piuttosto, dal golpe di Hamas e dal suo rifiuto delle condizione della comunità internazionale (riconoscimento di Israele e degli accordi di Oslo, rinuncia al terrorismo). Dunque, considerando che Hamas non ha fatto alcun passo avanti su questi punti, l'apertura di Abu Mazen appare molto preoccupante. Hamas non muove verso le posizioni di Fatah. E' allora quest'ultima a muovere verso le posizioni di Hamas ?
L'articolo del SOLE informa poi di una "rappresaglia" condotta da Israele per il lancio di un kassam. Il kassam ha ucciso un uomo di 52 anni e ha fatto 3 feriti. L'azione, leggiamo, è stata rivendicata dall' "ala militare" di Hamas. "Come è ormai consuetudine poco dopo è scattata la rappresaglia" che avrebbe causato la morte di una bambina di quattro anni e il ferimento di sua madre. A dirlo sono fonti palestinesi, ma non viene precisato. Neppure viene spiegato che il raid non era affatto una "rappresaglia" condotta per "consuetudine": era diretto non contro "i dintorni di Khan Younes" , ma contro un gruppo di terroristi che si apprestavano a sparare granate di mortaio, vicino a Khan Younes.
LIBERAZIONE in prima pagina esalta il riavvicinamento tra Fatah e Hamas, fornisce un'informazione lacunosa su Khan Younis,e aaggiunge un'altra notizia: "Sangue anche a Hebron, in Cisgiordania, dove le truppe israeliane hanno ucciso un ragazzo di 22 anni coinvolto, secondo quanto detto dalle autorità militari, in uno scontro tra clan palestinesi". In realtà non è chiaro se il ragazzo sia stato ucciso dal fuoco palestinese o dalle truppe israeliane intervenute per fermare gli scontri.
Finalmente una buona notizia dal Medioriente, o almeno un piccolo spiraglio di ottimismo. Hamas ha infatti accettato l'offerta di dialogo avanzata dal presidente palestinese, Abu Mazen. Il "via libera", anticipato mercoledì da un portavoce del Movimento islamico, è stato confermato ieri in serata dal leader del Movimento di resistenza islamico, Ismail Haniyeh. Dopo un anno di gelo totale con il partito che governa la Striscia di Gaza, il presidente palestinese, Abu Mazen, ha chiesto la riconciliazione ad Hamas e al resto delle fazioni palestinesi. Con un discorso pronunciato alla televisione palestinese dalla sede presidenziale di Ramallah, Abu Mazen ha spiegato l'iniziativa con il desiderio di mantenere uniti i territori palestinesi chiedendo un parziale ritorno allo status quo (ma non subito) antecedente al 14 giugno 2007, quando gli uomini di Hamas conquistarono manu militari il controllo di Gaza ed espulsero i corpi di sicurezza fedeli al presidente. Se le fazioni palestinesi provano faticosamente a riannodare i fili del dialogo, nei Territori non si fermano le rappresaglie dell'esercito israeliano. Una bambina palestinese di quattro anni è morta e due donne sono rimaste ferite ieri mattina in un raid aereo nella striscia di Gaza, deciso dopo la morte di un israeliano colpito da un razzo Qassam sparato contro un kibbutz. L'attacco di Tshaal è stato sferrato su Khan Younis, nel sud della striscia di Gaza, ed era mirato contro un miliziano palestinese. Sangue anche a Hebron, in Cisgiordania, dove le truppe israeliane hanno ucciso un ragazzo di 22 anni coinvolto, secondo quanto detto dalle autorità militari, in uno scontro tra clan palestinesi.
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