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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
31.05.2008 Si affaccia il progetto della Lega delle Democrazie
finalmente ! e sono d'accordo democratici e repubblicani

Testata: Corriere della Sera
Data: 31 maggio 2008
Pagina: 15
Autore: Paolo Valentino
Titolo: «McCain: " L'Onu non basta, serve la Lega delle Democrazie "»

McCain: «L'Onu non basta Serve la lega delle democrazie»

I consiglieri di Obama disponibili: «È l'ora di una riforma»


Il nuovo organismo internazionale potrebbe essere più incisivo nella risoluzione di crisi umanitarie come il Darfur

Sul CORRIERE della SERA di oggi, 31/05/2008, a pag.15, in un servizio del corrispondente Paolo Valentino, viene finalemnte dato risalto ad un progetto che, se realizzato, come da più parti e da diversi anni viene sollecitato, potrebbe risolvere il problema Onu. Creando  la Lega delle Democrazie, un nuovo organismo che escluderebbe gli stati totalitari. L'unica riforma possibile di un organismo non più in grado di funzionare.

Ecco l'articolo:


DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
WASHINGTON — Nella spaccatura netta che si delinea sulla politica estera tra John McCain e Barack Obama, i probabili duellanti di novembre per la Casa Bianca, un'idea forte sembra invece trovare consensi sia nel campo repubblicano che in quello democratico. Fatta propria da McCain nel suo recente discorso di Columbus, in Ohio, la proposta di una «Lega delle Democrazie» trova infatti molti sostenitori, anzi i suoi primi veri ispiratori nel gruppo dei consiglieri di Obama, da Anthony Lake, ex assistente per la Sicurezza nazionale di Bill Clinton, a Iwo Daalder, della Brookings Institution. Ma l'idea di creare un nuovo patto tra Paesi di uguale ispirazione, in grado di rispondere con efficacia alle crisi internazionali compensando i ritardi e le paralisi delle Nazioni Unite, solleva anche polemiche e reazioni negative.
Il senatore dell'Arizona vorrebbe addirittura lanciarla già nel primo anno del suo mandato. Ne ha parlato durante il suo viaggio in Europa con il presidente francese Nicholas Sarkozy e il premier britannico Gordon Brown. «Potrebbe agire dove l'Onu non sa farlo — ha detto McCain — con o senza l'approvazione di Mosca e Pechino. Potrebbe esercitare forte pressione diplomatica ed economica per costringere, ad esempio, il governo del Sudan ad accettare una forza di pace in Darfur. Userebbe il prestigio e il potere economico dei suoi membri, per porre fine ai più gravi abusi dei diritti umani». Uno dei più entusiasti teorici della Lega è Robert Kagan, il guru neo-conservatore, che immagina «le democrazie del mondo far causa comune in crisi umanitarie, dove il Consiglio di Sicurezza è bloccato dai veti».
Probabilmente preoccupato di sottolineare le differenze piuttosto che le convergenze con McCain, Barack Obama non si è mai pronunciato personalmente sul tema. Ma a parlarne per primi, sia pure sotto la formula di «Concerto delle democrazie», sono stati proprio Lake e Daalder. «Darebbe alle democrazie una migliore opportunità per la riforma dell'Onu », ha detto quest'ultimo a un seminario tenutosi giovedì al Carnegie Endowment for International Peace. Mentre, secondo Lake, «crisi come Darfur, Iran, Nord-Corea, Iraq, senza parlare delle missioni di pace o del riscaldamento del pianeta dimostrano i limiti del potere americano, ma anche l'incapacità delle istituzioni create alla metà del Ventesimo secolo di affrontare i problemi del Ventunesimo».
A mancare sono come sempre i dettagli, dove notoriamente si nascondono le difficoltà più serie. Come verrebbero scelti i partecipanti? In che modo verrebbe finanziata la Lega? Quali rapporti stabilirebbe con il Consiglio di Sicurezza? Sono alcuni degli interrogativi, posti da numerosi commen-tatori, per nulla intrigati dalla prospettiva di quella che McCain definisce «una nuova coalizione per la pace e la libertà». Al seminario di giovedì, Tomas Carothers, vice-presidente al Carnegie Endowment, si è detto convinto che «il mondo non abbia alcun appetito per una lega guidata dagli Usa e molte nazioni non vogliono che l'America tenti di aggirare le Nazioni Unite». Ha anche ricordato che un Paese non democratico come la Cina «sta aiutando gli Usa nel negoziato per mettere fine al programma nucleare della Corea del Nord». E cosa succederebbe con Germania e Francia, che guidarono l'opposizione alla guerra in Iraq? «Forse — così Carothers — li lascerebbero fuori nell'interesse di una Lega più disposta ad approvare futuri interventi americani?». Secondo Carothers, c'è poi una seria differenza tra la visione di McCain e quella dei consiglieri di Obama: «McCain pensa che un giorno potrà rimpiazzare l'Onu, ma non è questa l'intenzione originaria».
A sinistra, il senatore John McCain, 71 anni: è il candidato repubblicano alla Casa Bianca. A destra, Barack Obama


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