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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
17.05.2008 La massima autorità religiosa sciita del Libano denuncia il riarmo di Hezbollah
e l'inazione di Unifil

Testata: Corriere della Sera
Data: 17 maggio 2008
Pagina: 15
Autore: Lorenzo Cremonesi
Titolo: ««I caschi blu sono turisti imbelli: Hezbollah si riarma e non fanno niente»»
Dal CORRIERE della SERA del 17 maggio 2008:

TIRO — «Altro che missione di pace! Ve lo dico io cosa sono i soldati Unifil nel sud del Libano: turisti, semplici, imbelli e ignari turisti». Lo Sceicco Sayed Ali Alamim, massima autorità religiosa sciita del Libano del Sud, ha criticato le operazioni militari di Hezbollah contro Israele che condussero alla guerra nel 2006.
Da allora la sua vita è in pericolo.
Venerdì alcuni miliziani sciiti di Amal (legati ad Hezbollah) l'hanno costretto a rifugiarsi a Beirut.
Trova che l'Unifil dovrebbe fare di più per garantire la libertà?
«Dovrebbe aiutare l'esercito libanese a garantire la democrazia. Ma è una pura chimera. I fatti degli ultimi giorni hanno ancor più rafforzato Hezbollah. Lo sanno tutti che l'esercito nazionale è troppo debole per fronteggiarlo. E l'Unifil fa finta di non vedere. Davanti alle sue basi, l'Hezbollah ha costruito il proprio sistema di telefonia via cavo e si riarma. Possibile che non facciano nulla per bloccarlo o denunciarlo?».
Perché lei è l'unico a farlo?
«C'è una maggioranza silenziosa che la pensa come me. Ma impera la paura. Io sono stato buttato fuori casa con la forza, a mio figlio Hassan hanno puntato la pistola alla tempia. Ma non mi arrendo. Appena posso torno a Tiro».

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