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Deborah Fait
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Shema' Israel Elokhai ... Ascolta Israele mio Signore 09/05/2008
 Shema' Israel Elokhai ...
Ascolta Israele mio Signore....
con questa canzone la bravissima Sarit Haddad ha dato inizio ai festeggiamenti di Yom Haazmaut, a Gerusalemme,  immediatamente dopo  il silenzio che concludeva la Giornata in memoria dei nostri 22.900 caduti in guerra e per terrorismo.
E' una lacerazione straziante passare dal lutto per i nostri morti  alla felicita' per il compleanno di Israele ma la decisione di far seguire la gioia al dolore e'  un simbolismo che vuole caratterizzare l'immagine e il destino di Israele, sotto assedio dal giorno della sua fondazione,  ci ammazzano ma non ci distruggono nell'anima, ci vogliono morti ma noi alziamo la testa con orgoglio ma anche con quel po' di cinismo che ci caratterizza e continuiamo a vivere come se ogni giorno fosse l'ulrtimo!.
...Il dolore e' grande e io non ho dove scappare...
continuava la canzone di Sarit mentre decine e decine di bambini ballavano intorno a lei sul piazzale del Monte Herzel, davanti al mausoleo del Padre del Sionismo.
Quest'anno  la festa di Yom Haazmaut e' stata dedicata ai bambini, il futuro di Israele e i bambini sono stati i protagonisti  della serata, bravissimi, hanno ballato, hanno saltato, hanno cantato, ci hanno emozionato.
Hanno disegnato con  bellissime figure coreografiche i tanti valori di Israele: la cultura, la musica, la scienza, la tecnologia, l'agricoltura, la difesa, hanno disegnato il logo di Zahal, il Maghen David, la Menorah simbolo dello Stato e per ultimo, hanno scritto con i loro corpi la parola  SHALOM, che purtroppo resta ancora solo una speranza.
Dodici bambini, accanto a dodici adulti, hanno rappresentato le tribu' di Israele.
Uno dei bambini era di Sderot, una coppia era rappresentata da una ragazza beduina e da un ragazzo arabo di Haifa e per tutti e tre , quando a voce alta, quasi gridando, accendendo la torcia,  hanno detto "le tif'eret Medinat Israel- Per lo splendore di Israele", l'applauso del pubblico si e' trasformato in un boato.
 
"Non abbiamo ricevuto miracoli - un passo del bellissimo discorso di Dalia Itzik , Presidente della Knesset - lo abbiamo costruito noi con le nostre mani questo splendore. Non esiste paese al mondo come Israele."
E'  vero, non esiste paese al mondo come Israele con la sua storia di eroismo senza eroi perche' e' di tutto il popolo, una storia  di sacrifici e di gloria, di paura e di creativita', di guerra e di democrazia e cultura.
Non esiste popolo, come quello ebraico, che  non abbia mai potuto smettere di soffrire per un solo giorno della sua storia millenaria.
Non esiste paese tanto odiato ma anche tanto amato, ne' popolo accusato per piu' di 20 secoli di essere il male del mondo pur avendo dato tanto,  persino il bene assoluto della propria vita senza chiedere mai un tornaconto ne' la vendetta.
Eppur ci odiano!
Eppure credono alle menzogne.
Eppure il mondo ci boicotta, ci diffama , ci insulta, ci augura l'annientamento. 
 
Le bugie della propaganda palestinese vengono credute come verita' assoluta.
In questi giorni a Torino i cretini bruciabandiere urlano alla nakba, cioe' alla sfiga degli arabi che nel 48 non hanno potuto distruggere Israele.
Scusate?
Dite che Naqba significa catastrofe,   parola  coniata nel 48 a causa della fondazione di Israele che scaccio' i poverini dalle loro case?
No no no e no!
Naqba e' un termine coniato nel 1920 dagli arabi che vivevano in Palestina diventata mandato Britannico quando le grandi potenze, al disgregarsi dell'Impero Ottomano, si divisero il Medio Oriente.
La Palestina, zona geografica poiche' non esisteva uno stato nazionale,  se la prese l' Inghilterra e la Siria e Libano la Francia.  
il 1920 e' considerato nella storia araba "l'anno della Naqba - Am al-Naqba", nulla a che vedere con Israele e gli ebrei , e' soltanto la dimostrazione che i palestinesi, come diciamo sempre, non sono altro che arabi arrivati in Israele dai paesi circostanti per sfuggire alla fame e alla miseria.
Sono stati poi trasformati in popolo per creare  un antagonista agli ebrei e per intenerire i paesi dell'occidente colla storiella del povero popolo scacciato dalla sua terra.
Fu un' idea geniale della Lega Araba e della Corte Suprema Islamica,  comandata da Moussa al Sadr, grande odiatore di ebrei, sciita nato in Iran, un'idea diabolicamente cinica che doveva portare alla disperazione due popoli, gli ebrei e gli arabo-palestinesi.
La fondazione di Israele poteva essere una benedizione per gli arabi, poteva aiutarli ad entrare nell'era moderna, poteva trasformare in un paradiso tutto il Medio Oriente: la genialita' ebraica e la ricchezza araba.
Il loro rifiuto li ha portati sempre piu' indietro nel tempo, sempre piu' verso la barbarie e l'odio, la miseria e il degrado morale.
 
Israele e'  invece una benedizione per noi.    
E' il nostro orgoglio.
 
Buon compleanno Israele e mille, mille mille di questi giorni.
Le Tif'eret Medinat Israel.
Per il tuo splendore, Israele.
 
Deborah Fait

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